Salario minimo, caos in aula. Le opposizioni ritirano la firma. Conte strappa il testo – Il video

Dalla sua parte Pd e Alleanza Verdi Sinistra. Il leader M5S: «Con la stessa arroganza con cui fermano i treni dei Ministri, oggi fermano la speranza di quasi 4 milioni di lavoratori»

Sul salario minimo è caos alla Camera dei Deputati, nel giorno in cui la legge delega arriva all’esame dell’aula. Le opposizioni ritirano la firma dal testo. «È vergognoso il tentativo del governo Meloni di sfilare dal Parlamento la discussione sul salario minimo e la proposta unitaria delle opposizioni», ha dichiarato la democratica Elly Schlein, perché questa «non è più la proposta di salario minimo delle opposizioni: la maggioranza ha svuotato la proposta di ogni significato con la consueta arroganza. Togliamo le nostre firme: non nel nostro nome state tradendo le attese dei lavoratori». Dalla sua parte, compatti, Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi Sinistra) e il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. Quat’ultimo, durante la sua dichiarazione strappa il testo davanti ai colleghi. «Oggi Giorgia Meloni e soci tolgono la maschera: votano ”no” al salario minimo legale. Con la stessa arroganza con cui fermano i treni dei Ministri, oggi fermano la speranza di quasi 4 milioni di lavoratori pagati 3 o 4 euro l’ora a cui avremmo potuto aumentare lo stipendio», dichiara.


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