Rudy Guede, confermato il braccialetto elettronico e divieto di avvicinamento alla ex per le violenze. Lui sui social: «Si va avanti, a testa alta»

«Si vive una volta sola» scrive il 36enne dopo la decisione del tribunale di Viterbo

Per Rudy Guede, accusato di violenza e maltrattamenti ai danni dell’ex fidanzata e già condannato in passato per l’omicidio di Meredith Kercher, è stato confermato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico di 500 metri dall’ex 23enne. A deciderlo è stata la Gip di Viterbo Davina Poli che ha rigettato la richiesta dell’avvocato di Guede, Alberto Mezzetti, di revocare la misura restrittiva. «Valuteremo se ricorrere al tribunale della libertà o se acquisire nuovi elementi di indagine da sottoporre al Gip», fa sapere il legale. Intanto, Rudy ha pubblicato un reel su Instagram con alcune foto e scrivendo nella descrizione: «Si vive e si va avanti, sempre a testa alta consapevoli del bene e del buono che si ha in animo. Boddhisatva – compassione verso questo mondo e parte di alcuni soggetti che in questa nostra società ti uccide e ti giudica ancora prima di conoscere i fatti».


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L’interrogatorio: «I lividi? Se li è fatti facendo sport»

Ieri 11 dicembre Guede ha respinto tutte le accuse della sua ex 23enne nel corso dell’interrogatorio di garanzia. «Non ricordo di aver mai fatto del male alla mia fidanzata», ha dichiarato respingendo anche la denuncia di violenza sessuale. «Non ho mai posto in essere alcun danno alla mia ex fidanzata, anche nella sfera intima c’è sempre stato il consenso dell’altra parte»: è quanto ha detto davanti al gip di Viterbo. Sollecitato sui lividi che avrebbe procurato alla donna, ha replicando che suppone «se li sia fatti facendo sport». Stando al racconto di Guede, la relazione tra i due era caratterizzata da «alti e bassi» e lui avrebbe voluto lasciarla, ma aveva «paura che si facesse del male». Una versione di cui è fermamente convinto, al punto tale che il suo avvocato ieri ha deciso di richiedere la revoca del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, impostogli lo scorso 6 dicembre. Soddisfatto il legale della vittima, Francesco Guido, che al termine della decisione di oggi del Gip ha commentato: «Bene che in un momento storico in cui si parla molto di violenza sulle donne ci siamo trovati di fronte una procura che ha operato rapidamente. Ovviamente siamo soltanto all’inizio, dovranno venire fuori altre verità».

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