Assegno di inclusione, al via le domande da oggi sul sito Inps: come funziona la Carta e quanto dura

Serve lo Spid. I limiti dell’Isee. Il primo appuntamento con i servizi sociali entro 120 giorni

L’assegno di inclusione al via. Il decreto attuativo dello strumento che prenderà il posto del reddito di cittadinanza è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Chiarisce gli elementi essenziali della misura di Inclusione sociale e lavorativa istituita dal decreto legge 4 maggio 2023 n. 48, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023 n. 85. E da oggi, lunedì 18 dicembre, parte la corsa alle domande. L’Adi partirà dal primo gennaio 2024. Le domande potranno partire dal sito dell’Inps e dai patronati: da gennaio anche attraverso i Caf. La platea interessata ammonta a 737 mila nuclei familiari. La nuova indennità sarà erogata attraverso la Carta di Inclusione, ricaricabile ed emessa da Poste Italiane. L’Adi potrà essere riconosciuto per 18 mesi e rinnovato, dopo la sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi.


L’iter e l’Isee

Per far partire l’iter della domanda serve lo Spid. Poi la registrazione sulla piattaforma Siisl e la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (Pad). Infine, bisogna attendere l’ok dell’Inps. Il Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl) invece prevede un trasferimento diretto via bonifico: 350 euro al mese per massimo 12 mesi rivolto alle persone occupabili. È partito a settembre e ha totalizzato finora 130 mila domande. Tra i 737 mila nuclei familiari, 348 mila hanno almeno un minore, 215 mila hanno un disabile in famiglia, in 341 mila c’è almeno un over 60. Per quanto riguarda l’Isee, il ministero del Lavoro ha precisato che per le domande presentate entro febbraio 2024 la verifica dei requisiti si basa sull’Isee valido al 31 dicembre 2023. L’importo massimo annuo ammonta a 6 mila euro. Ma è incrementabile in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitativa.


Entro 120 giorni

In particolare, arriva a 7650 euro se la famiglia è composta da over 67. Il valore dell’Isee non deve essere superiore a 9.360 euro, ma può essere superiore se ci sono nuclei con minorenni. I beneficiari devono sottoscrivere il Patto sulla piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa). Dovranno presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto e, poi, ogni 90 giorni, per aggiornare la propria posizione. I vincoli sono esclusi per gli over 60, i disabili, i nuclei con tre figli minori e le persone soggette a violenza di genere inserite in percorsi di protezione. Alcune simulazioni dicono che un single con zero reddito, un minore a carico e un affitto superiore a 280 euro mensili potrà contare su 850 euro al mese. Due adulti con un figlio disabile e un canone da pagare riceveranno 1200 euro.

Cosa succede a gennaio e febbraio

Repubblica spiega oggi l’iter dopo l’attivazione. Arriverà un’offerta di lavoro, potenzialmente da tutta Italia (ma a tempo indeterminato). In caso di rifiuto, decadono tutti i sussidi. La platea dei beneficiari viene di fatto dimezzata rispetto al reddito di cittadinanza. 900 mila famiglie, secondo i pronostici, usciranno gradualmente dal supporto. Per risparmiare 1,7 miliardi l’anno.

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