Il bambino di Nevermind ci riprova. Nuova causa: «Può ancora chiedere i danni per pedopornografia»

Spencer Elden, il bimbo di 4 mesi nell’immagine, oggi 32enne ha vinto il ricorso presentato alla Corte d’Appello. Si apre un nuovo processo contro la band e la major che pubblicò l’album

Nevermind dei Nirvana, pietra miliare del grunge, pubblicato il 24 settembre 1991 ha una copertina che a suo modo è un pezzo di storia. Quella foto però, con un neonato, di 4 mesi, che nuota in acqua in mezzo a delle banconote potrebbe contenere immagini di abusi sessuali su minori, almeno così pensa la nona Corte d’Appello degli Stati Uniti. Quel bambino, oggi 32enne, Spencer Elden, può richiedere un risarcimento danni nei confronti dei Nirvana e di chi ha prodotto la copertina dell’album. Del caso ne parla la Repubblica.


La lunga battaglia giudiziaria di Elden contro la copertina di Nevermind

L’anno scorso un tribunale aveva deciso che la richiesta di risarcimento per pedopornografia presentata dal ragazzo era andata oltre i termini di prescrizione. Elden però ha presentato ricorso. E adesso la nuova sentenza, che arriva da un tribunale di grado superiore, sostiene che la prescrizione non può esser in questo caso valida. «Esattamente come le vittime di diffamazione, anche le vittime di pornografia minorile subiscono un danno con la ripubblicazione del materiale pornografico», spiegano nella sentenza. Ora un nuovo processo potrà partire per la corte federale di Los Angeles. L’avvocato di Elden non ha commentato, quello dei Nirvana e degli altri accusati, ovvero le etichette Universal Music Group, Geffen e MCA Records, Courtney Love in qualità di esecutrice testamentaria di Kurt Cobain, ha dichiarato che si tratta di una «battuta d’arresto procedurale. Difenderemo con vigore questa causa priva di merito e ci aspettiamo di vincere».


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