La figlia di Little Tony e l’anoressia: «Mio padre non ha mai capito, mi diceva “Apri la bocca e mangia”»

Cristiana Ciacci: a volte non mi portava sul palco perché ero troppo magra

Cristiana Ciacci, figlia di Antonio Ciacci in arte Little Tony, racconta oggi in un’intervista al Corriere della Sera il rapporto con suo padre. E dice che con lei c’è stato sempre poco: «Sempre in giro di qua e di là, miliardi di concerti. Mamma in viaggio. Mi lasciavano con la nonna o la governante. Avevo tutto. Pure una piscina olimpionica in giardino. Ma avrei voluto un fratello o una sorella con cui giocare. Passavo mesi da sola. E questo mi ha causato tanti problemi. Per 12 anni ho sofferto di anoressia». Una malattia che il padre non ha mai compreso: «Mi diceva: “Ma che ci vuole? Basta che apri la bocca e mangi”. Ci ho messo tempo a capire che reagiva così per ignoranza. E in certi momenti sì, l’ho detestato», dice nel colloquio con Giovanna Cavalli.


Il rapporto con il padre Antonio

Di più: «A volte non voleva portarmi sul palco, diceva che ero troppo magra. Mi arrabbiavo. “Almeno mettiti un bolerino che ti si vedono tutte le ossa”. Le gambe restavano più muscolose, ho fatto danza per tanti anni. Ma sopra ero uno scheletro. Non mi ha voluta nemmeno quel 9 marzo del 2013 a I migliori anni di Carlo Conti. La sua ultima apparizione in tv, allora non poteva saperlo. “Porto un’altra corista, così non ci vieni, la gente mi fa domande e io non so cosa rispondere”. Litigammo di brutto». Ma, dice Cristiana, lo ha perdonato: C’era un grande amore, tra me e mio padre. Per questo ci soffrivo tanto. Siamo nati lo stesso giorno, il 9 febbraio. Stesso carattere».


Le donne

Cristiana Ciacci dice che non era gelosa delle ammiratrici del padre: «Papà ha avuto tante donne però era bravo a farmi sentire l’unica. Mentre lei le ha massacrate: «È che papà aveva certi gusti… tutte tettone e culone. A ognuna trovavo un difetto: questa è nasona, questa ha una risata brutta, questa parla burino. Una veniva da Teramo, aveva i capelli biondi corti, la chiamavo Nonna Papera. Si portava il cambio: dopo pranzo andava in bagno e tornava con un altro vestito». E ogni tanto scambiavano anche lei per una sua fidanzata: «Beh sì. Ma ne ha avute pure più piccole di me. “Non pretenderai che la chiami matrigna, eh?”».

Per sempre giovane

Infine, Cristiana spiega il segreto della longevità del padre: «Attento anche all’alimentazione, non mangiava mai dopo le 18.30 perché aveva due ulcere. “Colpa di tua madre”. A pranzo spaghetti al pomodoro, a cena pesce e zucchine bollite. Niente alcol, niente fumo, caffè d’orzo». Ma non voleva che i nipoti lo chiamassero nonno: «Aveva il terrore di non piacere più al pubblico femminile, di sembrare vecchio. Quando gli ho annunciato di aspettare il primo figlio – ne ho cinque – l’ha presa malissimo: “Che tragedia”. Poi ha capito che l’immagine di nonno rock invece andava forte».

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