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Pietro Orlandi scende in piazza per Emanuela: «Possibile che i suoi resti siano a Santa Maria Maggiore. Il Papa alzi la voce»

13 Gennaio 2024 - 18:25 Redazione
Il fratello della ragazza scomparsa nel 1983 cita il cardinale Santos Abril y Castello, ex arciprete della basilica romana, e l'ex ministro della Cultura, Dario Franceschini che autorizzò i lavori del 2014. «Si va lì e si vede, che ci vuole?»

È tornato in piazza sotto al palazzo di Giustizia di Roma Pietro Orlandi, con un nuovo sit-in per sollecitare le indagini sul caso di sua sorella Emanuela, scomparsa nel 1983 da Città del Vaticano. Orlandi mostra l’ormai famoso «memoriale», già consegnato agli inquirenti vaticani e italiani, con la lista di tutte le persone che secondo lui dovrebbe essere sentite. E in quest’occasione, lancia una nuova ipotesi su dove possa essere ritrovati i resti di sua sorella Emanuela. Pietro Orlandi cita il cardinale Santos Abril y Castello, ex arciprete di Santa Maria Maggiore, e l’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini.

«Che ci vuole a vedere cosa c’è a Santa Maria Maggiore?»

A proposito del cardinale Abril, Pietro Orlandi dice che «era a conoscenza di questa situazione. È uscito che erano stati fatti dei lavori al campo Santo teutonico e dai messaggi whatsapp che noi possediamo tra due funzionari vaticani vicini a Papa Francesco nel 2014 emerge che avevano fatto delle indagini e avevano scoperto che sotto quelle tombe è stato trovato qualcosa poi dicono, “no non sappiamo che cosa c’era dentro, c’era qualcosa in quella cassa e quella cassa mi è stata consegnata e io l’ho portata a Santa Maria Maggiore“. Se vuoi la conferma di questo – ha aggiunto Orlandi – devi chiedere all’epoca non adesso al ministro dei Beni Culturali, Franceschini perché sono andati insieme da lui. E che ci vuole a chiedere a Franceschini, scusi lei nel 2014 ha autorizzato dei lavori a Santa Maria Maggiore? E si fanno delle indagini, si va lì e si vede, che ci vuole? Magari Franceschini è al di fuori di tutto però è informato su questi fatti».

«Il Papa faccia un bel regalo a Emanuela, domani è il suo compleanno»

«La procura non ti dice mai che cosa stia avvenendo – ha dichiarato Orlandi – però so che sta lavorando mi hanno detto che Luciani che è il magistrato che se ne sta occupando sta lavorando parecchio». Domani Emanuela compirebbe 56 anni e «un regalo» per lei domani, sarebbe per il fratello Pietro che «Papa Francesco alzasse un po’ la voce, in fondo l’ha chiesta lei questa inchiesta». Orlandi si dice poi dispiaciuto per le recenti dichiarazioni del promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi. «L’ultima uscita di Diddi – ha detto – mi è un po’ dispiaciuta, magari voleva intendere altro, lui ha detto che c’è la volontà di indagare ma che non ci sono limiti di tempo, e dopo tutti questi anni sentirsi dire una frase del genere, dopo quarant’anni non puoi dirmi che non hai limiti di tempo». Decine le persone che si sono raccolte in piazza Cavour, tante con la foto di Emanuela sul petto.

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