Il narcotrafficante che aveva un Banksy originale e lo usava come assegno

Gestiva un traffico di cocaina tra America del Sud e Olanda. Ma gli piaceva anche l’arte

Andrea Deiana è stato arrestato dopo una latitanza di due anni al rientro dal Messico. Deve scontare una condanna a 18 anni e otto mesi per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico. La Dda dice che era al vertice di un’organizzazione che trafficava cocaina tra America del Sud e Olanda. Ma Deiana gestiva anche una galleria d’arte ad Amsterdam. E tra le sue opere ne aveva anche una di Banksy. «Vale un milione e mezzo, ho fatto un grande affare per pulire i soldi. Senza pagare spese anzi guadagnando», diceva al telefono mentre era intercettato. Il Corriere di Milano spiega che l’aveva comprata per 500 mila euro. Poi l’aveva assicurata per due milioni e rivenduta per 200 mila ma mantenendo lo sfruttamento in certificati Nft digitali. Un’altra compravendita è stata registrata in Svizzera.


L’opera

L’opera è tratta dal murales dipinto dallo street-artist a Gerusalemme sul muro tra israeliani e palestinesi: «The Flower Thrower» (il lanciatore di fiori). È stata utilizzata dal trafficante come un assegno. Ma anche per ripianare debiti con colleghi trafficanti. Poi, ha fatto sapere in un memoriale, l’ha venduta a Pier Giulio Lanza, responsabile della galleria milanese Dynamic Art Museum. Lanza ha confermato di averlo comprato da una cittadina cubana, che sarebbe la fidanzata di Deiana. E poi l’ha piazzata in Svizzera per 250 mila euro. I due collezionisti che l’hanno comprata l’hanno messa a disposizione del sequestro probatorio e faranno causa a Lanza per la vendita.


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