M87*: la nuova foto del buco nero che conferma la teoria della relatività

La nuova immagine è un anello luminoso che circonda una depressione centrale

M87*, il primo buco nero a essere stato fotografato, ha una nuova immagine. Ad ottenerla sono stati Event Horizon Telescope e Greenland Telescope. La differenza sta in una variazione della luminosità. E la stabilità costituisce una conferma della teoria della relatività generale di Albert Einstein. La foto è stata pubblicata sulla rivista Astronomy & Astrophysics e al lavoro hanno collaborato anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e le università di Cagliari e Federico II di Napoli. Le osservazioni sono state effettuate nell’aprile 2018. Un anno dopo quelle poi pubblicate nel 2019. Il buco nero M87* è distante 55 anni luce dalla terra. E si trova al centro della galassia gigante Messier 87.


L’anello luminoso

. Ovvero l’ombra del buco nero prevista dalla teoria della relatività. L’unica differenza è nello spostamento del picco di luminosità dell’anello, in linea con le attuali teorie sulla variabilità del materiale turbolento intorno ai buchi neri. «La conferma dell’anello in una serie di dati completamente nuova è un’enorme pietra miliare per la nostra collaborazione e una forte indicazione che stiamo osservando l’ombra di un buco nero e il materiale che orbita intorno a esso», spiega il coordinatore della ricerca Keiichi Asada, dell’Academia Sinica Institute for Astronomy and Astrophysics di Taiwan.


Il Large Millimeter Telescope

Tra gli strumenti di lavoro si è aggiunto il Large Millimeter Telescope, che si trova in Messico. «Abbiamo utilizzato diversi algoritmi di imaging e tecniche di modellizzazione per ottenere questa nuova ricostruzione indipendente di M87*», rileva Rocco Lico, dell’Inaf. «Questo risultato rappresenta il primo sforzo per esplorare i molti anni di dati aggiuntivi che abbiamo raccolto», sostiene invece Mariafelicia De Laurentis, deputy project scientist della collaborazione Eht, docente all’Università Federico II e ricercatrice dell’Infn. «Oltre al 2017 e al 2018, l’Eht ha condotto osservazioni di successo nel 2021 e nel 2022 e ha in programma osservazioni nella prima metà del 2024», conclude.

In copertina: la prima foto del buco nero M87*

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