La sorella di Giulia Tramontano dopo le scuse di Impagnatiello: «Le chiedi se urti un’auto, non se avveleni e uccidi»

«Meriti di svegliarti ogni giorno in galera» scrive la 27enne, uscita dall’aula assieme al padre alla prima udienza sull’omicidio di sua sorella Giulia

Si sono ritrovati per la prima volta faccia a faccia Chiara Tramontano e Alessandro Impagnietiello, l’assassino reo confesso di Giulia Tramontano. La 27enne ha cercato a lungo lo sguardo dell’ex barman, che ha sempre tenuto la testa bassa. Finché ha preso la parola per le dichiarazioni spontanee per «chiedere scusa». Ma a quel punto Chiara Tramontano è uscita dall’aula, seguita da suo padre. Su Instagram alla fine dell’udienza, Chiara Tramontano ha scritto nelle sue storie una sorta di volantino d’accusa durissimo, diventato rapidamente virale: «Puoi chiedere scusa se per errore hai urtato lo specchietto della mia auto. Non puoi chiedere scusa se hai avvelenato e ucciso mia sorella e mio nipote, prendendoci in giro e deridendone la sua figura. Non hai diritto a pronunciare, invocare o pensare a Giulia e Thiago dopo averli uccisi barbaramente. Meriti di svegliarti ogni giorno in galera ripensando a ciò che hai fatto e provando ribrezzo per te stesso».


L’uscita dall’aula prima delle scuse

I famigliari hanno spiegato di aver lasciato l’aula perché sarebbe stato «troppo pesante» restare, ha spiegato l’avvocato Giovanni Cacciapuoti. Quelle scuse arrivano «a distanza di sette mesi – continuano i famigliari – Il signor Impagnatiello non si è reso responsabile di un gesto estemporaneo, ma ha propinato per mesi veleno topicida alla compagna e al proprio figlio. Questa è una cosa che addolora immensamente, sarebbe stato già difficilmente digeribile e inconcepibile se fosse stato frutto di una reazione spontanea spropositata. Le carte dicono cose diverse».


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