Cosa rischiano il Napoli e De Laurentiis per l’indagine su Osimhen

La Figc avrà a disposizione trenta giorni di tempo per decidere. Il precedente della Juventus

La procura di Roma ha chiuso le indagini sul presidente del Napoli Aurelio De Laurentis per l’acquisto del calciatore Victor Osimhen. L’ipotesi di reato è falso in bilancio. L’atto di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio. L’operazione di acquisto da 71 milioni secondo i pubblici ministeri Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano è stata gonfiata attraverso plusvalenze fittizie su tre calciatori passati ai francesi del Lille: Ciro Palmieri, valutato 7 milioni, Claudio Manzi (4), Luigi Liguori (4). Nessuno dei tre è mai stato impiegato nella squadra francese. Il procuratore federale Giuseppe Chiné chiederà gli atti ai pm capitolini. La giustizia sportiva aveva all’epoca assolto De Laurentis, ma ora il processo potrebbe riaprirsi. Cosa rischia il Napoli?


Falso in bilancio

Il Corriere della Sera spiega oggi che Chiné avrà a disposizione trenta giorni per decidere se riaprire il caso. E se emergessero contenuti diversi rispetto a quelli in base ai quali la Figc ha già giudicato, il presidente del Napoli e la società rischiano sanzioni. De Laurentis potrebbe andare incontro a un’inibizione. Mentre il Napoli potrebbe ricevere una sanzione economica (una multa) oppure una penalizzazione di punti come già successo alla Juventus. La penalizzazione dovrebbe essere scontata nell’attuale campionato. Ma va anche detto che ai bianconeri fu contestato il ricorso sistematico alle plusvalenze, mentre per il Napoli si tratta di una sola operazione. Nelle carte dei pm non ci sono poi intercettazioni ma soltanto le dichiarazioni dei personaggi coinvolti.


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