Tutti i dubbi di Bruxelles sull’operazione Ita-Lufthansa

Dai nodi di Linate ai voli a lungo raggio verso Usa e Asia, perché il semaforo verde sulla newco potrebbe tardare fino a giugno

Ancora tempo. Lo chiede la Commissione europea, che vuole vederci meglio in merito all’operazione Ita Airways-Lufthansa e si da tempo fino al 6 giugno per poter dare il suo ok all’ingresso del colosso tedesco nella compagnia italiana. Il governo nel mentre vuole proseguire «con determinazione nel percorso intrapreso» per la newco. La fase due dell’istruttoria, spiega il Corriere della Sera, è partita prima del 29 gennaio. Margrethe Vestager, vicepresidente dell’esecutivo Ue, spiega che l’anticipo si deve proprio per garantire che l’acquisizione del 41 per cento di Ita da parte dei tedeschi, che prevede un aumento di capitale di 325 milioni di euro, non crei il pericolo di monopolio o duopolio sulle rotte. . E «non comporti un aumento dei prezzi, una minore disponibilità o una qualità inferiore dei servizi di trasporto aereo di passeggeri da e verso l’Italia».


I timori sul corto e lungo raggio

La preoccupazione maggiore di Bruxelles risiede sulle tratte a corto raggio dove le due compagnie «competono testa a testa con collegamenti non stop e una concorrenza solo limitata principalmente da vettori low cost, come Ryanair, che in molti casi operano da aeroporti più remoti». Mentre sul lungo raggio i problemi sorgono tra Italia e Stati Uniti, Canada, Giappone e India, con Lufthansa che può contare anche sulla joint venture già formata con i partner di United Airlines e Air Canada. E poi resta il nodo dello scalo Milano-Linate, dove si «potrebbe creare o rafforzare la posizione dominante» della newco. La speranza da entrambe le parti è di risolvere tutti i nodi entro giugno. Partendo in tempo per la stagione turistica e per le elezioni europee.


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