Codacons al contrattacco su Chiara Ferragni: «Non ha capito la gravità: chiederemo il sequestro dei social»

L’associazione dei consumatori irritata dopo il commento dell’imprenditrice al ddl trasparenza sulle regole per beneficenza e attività commerciali degli influencer. La minaccia di nuovi esposti

Il Codacons definisce «aberranti» le dichiarazioni di Chiara Ferragni al «ddl trasparenza», il disegno di legge approvato dal Cdm di oggi che introduce regole e multe sulle attività di beneficenza legate ad attività commerciali e che riguardano anche gli influencer. La speranza dell’associazione dei consumatori era sentire l’imprenditrice chiedere scusa per la prima volta, dopo il caso dei pandoro Balocco e la beneficienza per l’ospedale Regina Margherita di Torino, da cui è partita l’indagine per truffa aggravata. Inchiesta che aveva avuto spinta proprio dagli esposti del Codacons in tutte le procure d’Italia. Ferragni si era detta «lieta» del provvedimento del governo. E aveva poi ammesso: «Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali».


La minaccia

Parole che, secondo Codacons, dimostrano «come l’influencer non abbia minimamente compreso la gravità delle sue azioni». Per l’associazione dei consumatori, Ferragni «farebbe meglio a tacere e a chiedere scusa agli italiani parlare di mero “errore” dinanzi ad un illecito accertato dall’Antitrust con una multa da un milione di euro, e a indagini a tutto campo della magistratura per quello che i pm definiscono un “sistema” ripetuto nel tempo per sfruttare la beneficenza a fini di profitto, è semplicemente vergognoso, e dimostra come l’influencer non abbia compreso il significato di truffa aggravata, e sia convinta che tutto possa essere ricondotto ad un leggero e insignificante errore». A questo punto, spiega Codacons, «dovremmo chiedere misure cautelari a suo carico come l’inibizione di qualsiasi attività commerciale e il sequestro dei suoi social per evitare che compia altri illeciti».


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