Tensione a Milano, oltre mille al presidio non autorizzato pro Palestina: la polizia carica – Il video

Anche a Torino, Roma e Napoli i manifestanti hanno sfidato i divieti della Questura per manifestare la propria solidarietà al popolo di Gaza

Sono serviti a poco i divieti imposti da alcune delle principali questure d’Italia per impedire le manifestazioni pro Palestina nel Giorno della Memoria. In diverse città italiane, cittadini e collettivi si sono dati appuntamento per scendere in piazza e chiedere di «fermare il genocidio in corso a Gaza». La città con la situazione più movimentata è Milano, dove si sono verificati alcuni momenti di tensione quando i manifestanti hanno provato a far partire il corteo in via Padova ma si sono scontrati con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Quando le prime fila dei circa 1.200 partecipanti – secondo i dati della Questura – hanno provato a superare il cordone di polizia, gli agenti hanno risposto con una carica di alleggerimento. Nel pomeriggio, gli organizzatori della manifestazione milanese pro-Palestina avevano annunciato di aver accettato l’invito del ministro Matteo Piantedosi a rinviare a domani, domenica 28 gennaio, il corteo inizialmente previsto per oggi. «Cessate il fuoco è il messaggio che speriamo arrivi a Meloni, Piantedosi e al sindaco Sala. I nostri cortei sono regolari, questa decisione nasce dal nostro senso di responsabilità per garantire ordine pubblico», hanno spiegato. Il corteo ufficiale pro Gaza, insomma, si terrà domani. Ma non tutte le sigle hanno accettato il rinvio, e così alcune migliaia di persone si sono spostate da piazzale Loreto a via Padova al grido «Palestina libera».


La situazione nelle altre città italiane

Ma Milano non è l’unica città a sfidare le indicazioni del Viminale. Altre manifestazioni filopalestinesi si sono svolte a Roma, Torino, Trento, Napoli, Bologna e non solo. Nella capitale, oltre mille persone hanno partecipato a un sit-in in piazza Vittorio Emanuele, nonostante il divieto della Questura. Alla manifestazione, un ragazzo ha esposto un manichino con la faccia del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, vestito da deportato e con disegnate una stella ebraica e una svastica. A Torino alcune decine di presone si sono radunate in piazza Castello per protestare «contro tutti i genocidi», mentre a Napoli sono apparsi diversi striscioni e manifesti con la definizione Treccani del termine «genocidio» e la frase «Mai più, per nessuno, in nessun luogo».


ANSA/Giulia Marrazzo | Un manichino con la faccia di Benjamin Netanyahu vestito da deportato esposto durante il sit-in pro Palestina in piazza Vittorio Emanuele, a Roma (27 Gennaio 2024)

Foto di copertina: ANSA | Momenti di tensione in via Padova, a Milano, durante il corteo pro-Palestina (27 gennaio 2024)

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