Il comune che usa il Dna dei cani per multare i padroni che non puliscono gli escrementi

Succede a Carmagnola, in provincia di Torino. La sanzione totale ammonta a 250 euro

Il comune di Carmagnola ha trovato un modo originale e insieme infallibile per dare la caccia ai padroni che non raccolgono gli escrementi dei loro cani. Un metodo che ha già fruttato le prime sei multe. E che è infallibile. Consiste nell’esaminare il Dna degli animali per poi risalire ai loro detentori. Che a quel punto si trovano a pagare sia il costo della multa (100 euro) che quello degli esami (altri 150). Ogni padrone di cane ha dovuto eseguire entro il 2022 un tampone salivare sul proprio animale. In questo modo è stata costruita una banca dati. «Le prime sanzioni risalgono al luglio 2023 e ora da considerarsi concluso il periodo di rodaggio», fanno sapere dal Comune. Intanto decine di campioni sono in laboratorio per le analisi, che vengono effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta.


L’assessore Massimiliano Pampaloni, promotore dell’iniziativa, spiega all’edizione torinese di Repubblica: «Il Comune di Carmagnola ha trasformato in realtà un progetto ambizioso sconfiggendo gli scettici e arrivando, dopo anni di lavoro, al risultato di sanzionare i maleducati. Possiamo affermare che, dopo un periodo dedicato alla prevenzione, stiamo ora passando alla fase di repressione del problema attraverso l’applicazione di sanzioni effettive. Non solo ai responsabili della mancata raccolta delle deiezioni, ma anche a coloro che non hanno provveduto a depositare il campione di saliva del proprio animale».


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