L’appello di La Russa ad Amadeus, l’idea di Umberto Smaila per la finale di Sanremo: «Per parlare delle foibe»

Lo scorso anno il direttore artistico aveva letto un passaggio del libro «La bambina con la valigia», dedicato alla storia di Egea Haffner

La speranza di Ignazio La Russa è di vedere Umberto Smaila sul palco dell’Ariston il 10 febbraio, serata finale del Festival di Sanremo che coincide con il Giornata del ricordo. E così il presidente del Senato ha lanciato un appello ad Amadeus, perché inviti lo showman, figlio di esuli istriani, «a parlare qualche minuto delle foibe. Sarebbe uno schiaffo a qualche angolo di negazionismo ancora insistente». Anche lo scorso anno dal governo era partito un appello simile, con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che aveva invitato gli organizzatori del Festival a riservare uno spazio della serata alla Giornata del Ricordo. Invito che Amadeus aveva raccolto, leggendo un testo che parlava della storia di Egea Haffner, donna simbolo dell’esodo giuliano-dalmata, dal libro di Gigliola Alvisi «La bambina con la valigia». «Sarebbe un gesto che in qualche modo rappresenterebbe tutti quelli che votarono quella legge – aggiunge La Russa – cioè la quasi unanimità del Parlamento». Vent’anni fa era stato proprio lui, all’epoca parlamentare di Alleanza nazionale, a promuovere l’istituzione della Giornata del Ricordo: «Fu molto complesso ottenere la quasi unanimità ma ci riuscimmo», ricorda La Russa.


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