John Travolta «uguale a Bonaccini» e i 15 anni del suo proto-Fantasanremo. La Schlein che non ti aspetti guarda il Festival

«Gli mancavano gli occhiali a goccia ed era lui», spiega la segretaria a proposito del suo ex rivale alle primarie

E’ una Elly Schlein in chiave particolarmente scanzonata quella che appare nell’intervista di questa mattina al Foglio, a firma di Simone Canettieri: «Sanremo è quella cosa in Italia di cui non se ne può fare a meno e che alla fine seguono tutti, anche solo per parlarne male», dice subito la segretaria al cronista, paragonando poi l’Ariston al Pd di cui pure tutti parlano sempre male. A proposito di John Travolta e il ballo del Qua qua dice, poi che dopo averlo visto ha subito pensato che avrebbe fatto causa: «E comunque gli mancavano gli occhiali a goccia e poi… Era uguale a Bonaccini». Più prevedibile il tifo: «Fiorella Mannoia, carisma
ed emozione straordinari con un pezzo forte». Seguono i Negramaro, “ottimo anche il pezzo di Loredana Bertè. E poi certo: Emma e BigMama”, titolo perfetto, “La rabbia non ti basta” dice ancora la segretaria, per Meloni: «Solo per il titolo, eh».


Sulla posizione della cantante Giorgia che si augura la vittoria per una bella canzone, non importa se di un uomo o di una donna, Schlein prende le distanze: «Stimo Giorgia. Capisco bene ciò a cui aspira. Tuttavia da un punto di vista femminista ci sono ostacoli da superare prima di raggiungere quella parità di genere che in Italia non c’è». Canettieri racconta anche che dal 2009 sulla sua pagina Facebook Schlein amministra un “TotoSanremo“, dove si commenta tutta la kermesse: «Ho creato questo divertimento su Facebook nel 2009: ero molto triste perché da pochissimo era morto mio nonno (Agostino Viviani, avvocato socialista, chiamato nel ’94 da Silvio Berlusconi per la nascita di Forza Italia) Con il tempo è diventato un rito. Con una comunità eterogenea: dai miei compagni di scuola agli amici del partito, e non solo. Ho deciso di continuare anche quest’anno, nonostante il ruolo politico». Non una parola sulla candidatura alle Europee, però: «Per ora parliamo di festival».


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