Inchiesta Elkann: cosa cerca la Guardia di Finanza nel patrimonio della famiglia Agnelli. Marella e l’anello debole della residenza elvetica

Secondo i legali di Margherita Agnelli, per nascondere la residenza in Italia della madre Marella Caracciolo, perfino i cani erano intestati a prestanome. Cosa cerca di scoprire la procura di Torino

Da una parte c’è Margherita Agnelli – figlia dell’avvocato e madre di John, Lapo e Ginevra Elkann – che cerca i capitali offshore di famiglia non presi sull’eredità. Dall’altra la Procura di Torino che cerca i redditi della dinastia più potente d’Italia attraverso fiduciarie collegate a paradisi fiscali. Ma, come spiega oggi Il Fatto Quotidiano, tutto potrebbe sbrogliarsi se saltasse la protezione della presunta residenza elvetica di Marella Caracciolo, moglie di Gianni e madre di Margherita.


Gli indagati e le ipotesi di reato

Secondo quanto ha ricostruito il giornale diretto da Marco Travaglio sono tre gli indagati nell’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti: Gianluca Ferrero, commercialista della famiglia Agnelli e presidente della Juventus; Robert von Groueningen, amministratore dell’eredità di Marella Agnelli (morta nel 2019); John Elkann, nipote di Marella, presidente di Stellantis ed editore del gruppo Gedi. L’ipotesi è di concorso in frode fiscale e dichiarazione infedele al Fisco per gli anni 2018-2019.


L’eredità, il vitalizio e quegli anni passati a Torino

Secondo l’intesa ereditaria dopo la morte di Gianni Agnelli nel 2004 Margherita si accorda per esser fuori dalle società di famiglia in cambio di 1,2 miliardi. Non solo, ha l’usufrutto di alcuni immobili e versa a mamma Marella un vitalizio da 500mila euro. Ma questo versamento non figurerebbe nelle dichiarazioni dei redditi (l’ammanco sarebbe di 3,8 milioni di tasse). La signora Marella, malata di Parkinson, in quel periodo seguiva alcune cure in Italia. Passando diversi giorni nella dimora torinese di Villa Frescot. Tanti giorni quanto quelli necessari, per il Fisco, per ritenere la residenza estera ed elvetica della signora una copertura. Ieri il Nucleo di polizia economico finanziaria di Torino, guidato dal colonnello Alessandro Langella, ha sentito alcuni testimoni della famiglia Agnelli, persone al servizio di Marella negli anni su cui vuole fare chiarezza il Fisco italiano. Se all’epoca del testamento fosse confermata la residenza italiana della Caracciolo, la Procura potrebbe ipotizzare il reato di frode fiscale. Perché per i redditi delle società estere di famiglia si sarebbero dovute versare le tasse in Italia. Non solo, le indagini commissionate da Margherita Agnelli all’investigatore privato Andrea Galli, sono ora in un esposto in mano alla Procura. Secondo i legali della erede, per nascondere la residenza in Italia di Marella Caracciolo, perfino i cani erano intestati a prestanome.

(in copertina Marella Agnelli con il marito Giovanni Agnelli a Villar Perosa, in una foto d’archivio del 1998. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

Leggi anche: