Il cartello shock del ristorante a Davos: «Non affittiamo slittini agli ebrei». Protesta la comunità ebraica

La giustificazione del titolare: «Decidiamo noi chi può affittare le nostre cose e chi no». Ma dopo le polemiche, il cartello sparisce

«A causa di diversi incidenti molto fastidiosi, tra cui il furto di uno slittino, non noleggiamo più l’attrezzatura sportiva ai nostri fratelli ebrei». Recita così il cartello, scritto in ebraico, affisso fuori da un ristorante di montagna sulle Alpi svizzere a Pischa, vicino a Davos, la località dove ha sede ogni anno il World Economic Forum. Lo scrive il quotidiano svizzero 20 Minuten, spiegando che un cliente ebreo ha denunciato l’episodio alla polizia svizzera. «Ho fatto finta di non saper leggere l’ebraico e ho chiesto se potevamo affittare degli slittini», ha denunciato il cliente ebreo, che dice di essere rimasto «fortemente scosso dall’episodio» oltre che «a mani vuote». Il segretario generale della Federazione delle comunità israelitiche della Svizzera (Fsci), Jonathan Kreutner, considera «scioccante» che quella lettera sia stata affissa in pubblico e bolla il contenuto del cartello come «altamente discriminatorio e antisemita».


Sul caso ha aperto un’inchiesta la polizia del cantone Grigioni. I titolari del ristorante però non ne vogliono sapere e rivendicano le proprie azioni: «Non vogliamo più discussioni ogni giorno ed eserciteremo il nostro diritto di decidere chi possa affittare le cose di nostra proprietà e chi no», ha comunicato l’amministrazione del locale. La decisione, spiegano, «non ha nulla a che vedere con la fede, il colore della pelle o le preferenze personali». Resta il fatto, però, che il divieto fatto dai titolari del ristorante riguarda solo le persone ebree. «Se l’azienda ha avuto esperienze negative isolate, non c’è motivo di generalizzarle», fa notare Kreutner, segretario della Fsci. Dopo le polemiche, scrive Ticino News, il gestore del locale ha deciso di rimuovere il cartello.


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