Striscia la notizia rinviata a giudizio per diffamazione di Claudio Baglioni

La decisione della procura di Monza. Il processo a gennaio

La procura di Monza ha disposto la citazione diretta in giudizio di Striscia la notizia per diffamazione di Claudio Baglioni. La lite tra Antonio Ricci e il cantautore risale al giugno 2022. All’epoca i giudici disposero il sequestro di un libro scaricabile sul sito della trasmissione Mediaset in cui si mettevano in evidenza presunti plagi dell’autore di Piccolo Grande amore. Il libro Tutti poeti con Claudio Baglioni è stato sequestrato dal Gip di Monza Gianluca Tenchio. Con Ricci erano all’epoca indagati i conduttori Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti e il Mago Casanova alias Antonio Montanari, ma anche Gerry Scotti. L’accusa di stampa clandestina è stata invece archiviata perché il libro non è risultato destinato a un numero indeterminato di soggetti.


L’offesa della reputazione

L’accusa di diffamazione si regge sull’offesa della reputazione di Baglioni. Accusato di aver «copiato all’interno dei testi delle sue canzoni frasi ed espressioni usate da poeti, letterati ed altri autori». Il processo comincerà a gennaio 2025. Ricci, fa sapere oggi il Quotidiano Nazionale, è imputato per aver sostenuto che il cantante ha copiato la parte musicale di «Poster» dalla canzone «Valsinha» e alcuni sketch trasmessi nella 68° e 69° edizione del Festival di Sanremo. Durante le puntate di Striscia si è parlato di «amnesia» per insinuare che Baglioni fosse consapevole dei plagi posti in essere «evitando intenzionalmente di darne conto». Mentre la trasmissione ricorda che altre due accuse di diffamazione nei suoi confronti da parte dell’autore sono state archiviate: «Ma vi rendete conto? Baglioni, cantautore democratico, melenso, amoroso, denuncia quel pacioccone di Gerry Scotti. Io la trovo una violenza inaudita, un atto di sadismo», aveva commentato Ricci.


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