Strage di Altavilla Milicia, verso la perizia psichiatrica su Giovanni Barreca: Roberta Bruzzone collaborerà con lo psichiatra Caputo

Nel frattempo gli inquirenti si stanno concentrando anche sul cellulare della figlia superstite per definire il ruolo avuto dalla 17enne durante la strage

Giovanni Barreca, il muratore accusato di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli Kevin (16 anni) ed Emmanuel (5) nella tragica strage di Altavilla Milicia, si sottoporrà a perizia psichiatrica. Lo ha deciso oggi, 1 marzo, il gip Valeria Gioeli, che ha accettato la richiesta di Giancarlo Barracato, avvocato di Barreca. A effettuare la perizia sarà lo psichiatra Alberto Caputo, che secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia si avvarrà della consulenza della nota criminologa Roberta Bruzzone. Nel frattempo, gli inquirenti si concentrano anche sul cellulare della figlia superstite, alla ricerca di elementi per definire il ruolo avuto dalla 17enne durante la strage.


I «Fratelli di Dio»

Bruzzone negli scorsi giorni aveva offerto la sua interpretazione del caso, scrivendo su Facebook: «Quanto successo a Altavilla Milicia mi era chiaro fin da subito e le mie ipotesi sono state confermate in quanto anche i figli di Giovanni Barreca avrebbero partecipato alle torture. Un padre psicotico che ha diffuso il suo verbo anche in famiglia facendo proseliti. Massimo Carandente e Sabrina Fina erano presenti al momento della strage. Quanto accaduto ci dimostra l’importanza di dover stare attenti a questi ciarlatani e santoni che si spacciano per ciò che non sono».


Il riferimento è ai due amici di Barreca, noti in famiglia come i “Fratelli di Dio” (nome che forse allude a una presunta omonima setta), che avrebbero suggerito e poi partecipato al triplice omicidio, compiuto per scacciare il demonio da casa. Bruzzone e Caputo dovrebbero incontrare il muratore, in carcere da settimane e reo confesso, il prossimo 6 marzo. Barreca continua a sostenere di aver sterminato la sua famiglia, seviziando e torturando moglie e due dei tre figli, per liberare i loro corpi dal demonio. La terza figlia, 17enne, è riuscita invece a scampare al massacro.

La terza figlia

I carabinieri l’hanno trovata seduta sul letto e sotto shock. Ma il suo ruolo resta un mistero, che lei stessa non ha contribuito a fugare. In un primo momento ha infatti raccontato di aver solo assistito alle violenze, in seguito ha invece sostenuto di aver partecipato. Gli inquirenti stanno effettuando degli approfondimenti, esaminando il suo cellulare. «Nella mia famiglia ultimamente sono successe cose strane e c’entra il mondo spirituale. Ora sono venuti due fratelli di dio e stanno liberando a mia madre e mio fratello che hanno dei demoni molto maligni addosso»: è uno dei messaggi reperiti sul dispositivo. Ma la ragazza sostiene che a scriverlo sia stato il fratello, Kevin.

Le indagini

Se il mittente del testo rimane oscuro, è certo che la giovane aveva il telefono con sé in quella tragica notte. Ma non ha fatto partire alcuna chiamata per chiedere aiuto, anzi: aveva inviato a una sua compagna una foto di Kevin prima che venisse ucciso. Al vaglio anche i telefoni di Massimo Carandente e Sabrina Fina, che respingono le accuse di Barreca: a detta loro non lo avrebbero manipolato per indurlo allo sterminio, anzi. «Loro sostengono di essere entrati e usciti più volte dalla villetta di Altavilla Milicia e giurano di essere innocenti. Hanno una visione diversa rispetto a quello che è accaduto, per questo è importante che espongano la loro tesi ai magistrati. Sarebbe un passaggio in più per fare chiarezza e per chiarire chi ha fatto cosa», ha dichiarato il loro avvocato, Marco Rocca.

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