«La tua rivoluzione era anche la mia». L’omaggio della filosofa Donatella Di Cesare alle Br è un caso. E La Sapienza si dissocia

Il tweet, poi cancellato, nel giorno della morte della «primula rossa» Barbara Balzerani. FdI all’attacco

«La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malincuore un addio alla compagna Luna». È il testo di un tweet cha avrebbe scritto ieri – e presto cancellato – la filosofa Donatella Di Cesare, nota per i suoi studi sul rapporto tra filosofia e spazio pubblico, ma anche – nell’ultimo biennio – per le sue tesi controcorrente sulla guerra tra Russia e Ucraina (sostiene la nocività dell’invio di armi a Kiev e la necessità di negoziati col regime di Putin). Un omaggio, quello di Di Cesare, alla brigatista Barbara Balzerani, morta ieri all’età di 75 anni: l’ex «primula rossa» delle Br che partecipò, tra l’altro, al rapimento di Aldo Moro oltre che a diversi omicidi, ma mai si pentì delle azioni sue e dei suoi compagni. La filosofa di fatto evoca nel tweet una “romantica” vicinanza alle idee che spinsero Balzerani a imbracciare le armi, nonostante le «vie diverse» poi prese. Del presunto tweet restano solo due screenshot che stanno creando un caso, sui social e non solo. Tra le prime a condividerlo, la deputata del Pd Alessia Morani: «Per carità, ho finito le parole», il commento caustico. All’attacco pure Fratelli d’Italia, con il coordinatore del partito Giovanni Donzelli che si chiede se siano davvero questo le «idee che non si cancellano» dagli insegnamenti della professoressa Di Cesare alla Sapienza (dove è docente ordinaria di Filosofia Teoretica). Alla fine, tirata da più parti in ballo, è costretta a intervenire la stessa rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, per esprimere il suo «sconcerto» per le parole condivise (per poco) sui social dalla prof. In una nota Polimeni ricorda «l’altissimo tributo di sangue pagato dall’Università Sapienza nella stagione del terrorismo, conferma la ferma condanna di ogni forma di violenza e prende le distanze da qualsiasi dichiarazione di condivisione o vicinanza a idee, fatti e persone che non rispettano o hanno rispettato le leggi della Repubblica e i principi democratici espressi dalla Costituzione». Mentre sui profili social di Di Cesare, sparito il tweet della discordia, per il momento non v’è reazione alla bufera.


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