Noemi Bocchi, la procura chiede la condanna a 5 anni per l’ex marito Mario Caucci. Le accuse di maltrattamenti e mancato mantenimento

L’indagine è partita dopo una denuncia presentata dall’attuale compagna di Francesco Totti nel 2019. La sentenza è attesa a giugno

La Procura di Roma ha chiesto una condanna a 5 anni e 6 mesi di carcere per Mario Caucci, l’ex marito di Noemi Bocchi, attuale compagna di Francesco Totti. L’accusa, riporta il Messaggero, è quella di maltrattamenti e mancato mantenimento dopo la separazione. L’indagine è partita dopo una denuncia presentata da Noemi Bocchi nel settembre del 2019. La sentenza del processo, svoltosi finora a porte chiuse, è attesa a giugno. Mario Caucci è stato sposato 9 anni con Noemi Bocchi. Con lei ha avuto due figli. L’uomo è team manager della squadra di calcio locale, il Tivoli Calcio 1919 e appartiene a una delle famiglie leader del commercio del travertino in Italia e all’estero. Alcune cave a Guidonia (a pochi chilometri da Tivoli) e a Carrara sono di loro proprietà. Nello specifico Caucci con la sua società estrae travertino a Tivoli e in Messico, esportando in tutto il mondo.


La versione di Caucci su Chi

L’imprenditore, dopo lo scoppio dello scandalo Totti, in una intervista su Chi nel dicembre del 2022, ha raccontato la sua versione sul matrimonio con Noemi Bocchi. «Nel 2016 mia moglie ha iniziato a essere insofferente perché abitavamo a Tivoli…lei voleva andare a vivere a Roma, diceva che lì avremmo potuto muoverci con maggiore libertà. Nel 2017, forzatamente, ho preso una casa per noi a Roma. Quello è stato il mio primo grande errore. E’ stato l’inizio della fine», ha raccontato. «Ci siamo trasferiti prima dell’estate – ha aggiunto – mia madre stava male e, il 2 ottobre 2017, è morta. Senza mia madre sono caduto in una disperazione totale perché mi sono venuti a mancare la bussola, il consiglio, l’amore di un mamma. Il 6 novembre 2017, un mese dopo, rientro in casa e mia moglie mi dice: “Ti devo parlare. Sai che le cose tra noi non vanno bene, ci stiamo provando ma è dura, è molto difficile…allentiamo la relazione e vediamo come va”. Prendo le mie cose e vado a Tivoli e lì cado in depressione». Secondo quanto raccontato dall’imprenditore Bocchi «ha iniziato a  chiedere quello che secondo lei le spettava, tutta una serie di richieste che non potevo accontentare perché non avevo più risorse. Da lì è scaturita una richiesta di separazione giudiziale».


La denuncia di Noemi Bocchi

La tesi di Caucci, imprenditore del travertino, stride con quella fornita da Noemi Bocchi nella querela presentata nel settembre 2019 al commissariato Prati, Roma. Nella denuncia, che fu anche raccontata dal Corriere della Sera, la donna dichiara che lei «avrebbe preferito mantenere un rapporto civile» ma una volta non avendo ricevuto «alcun contributo per il mantenimento dei figli» è stata «costretta a depositare un ricorso per separazione giudiziale». L’uomo solo all’inizio ha provveduto a corrispondere il mantenimento per i ragazzi, concordato nell’aprile 2019 e ammontante a 1250 euro per ogni figlio, ma non avrebbe rispettato le date. Non solo. «Caucci ha preteso da subito che interrompessi gli studi e mi ha impedito di intraprendere qualsiasi attività lavorativa. Disse che mi sarei dovuta occupare della famiglia e che in ogni caso il mio reddito sarebbe stato irrilevante rispetto al budget del menage familiare», riportava Bocchi all’epoca. La notte del primo maggio 2019, precipita la situazione. L’uomo la chiama con insistenza al telefono. A casa, riporta la testata, si è fermato a dormire un amico che lei invita ad andare via, temendo le reazioni dell’ex. L’imprenditore arriva e minaccia di «non staccarsi dal citofono». Una volta entrato, secondo quanto riportato nella denuncia, le mette le mani al collo, la strattona, l’aggredisce. Bocchi, referto medico alla mano lo denuncia. Il resto è storia nel processo che adesso, a giugno, arriverà alla sua prima sentenza in primo grado.

(foto  ANSA/LUCA ZENNARO)

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