Immobile aggredito davanti al figlio, poca solidarietà da Lotito: «Ricevo mezzo milione di minacce tutti i giorni ma non fa clamore» – Il video

Il presidente della Lazio ha parlato a margine di un evento alla Luiss: «Vivo sotto scorta da vent’anni, non aggiungo altro»

Ciro Immobile è stato aggredito fisicamente e verbalmente mentre accompagnava con sua moglie il figlio di 4 anni a scuola. «L’istigazione all’odio è un reato e va punito», ha dichiarato attraverso il suo staff, spiegando che un gruppo di persone lo ha affrontato in maniera minacciosa. L’attaccante della Lazio e della Nazionale è stato indicato, in alcuni retroscena di spogliatoio, come uno dei giocatori che avrebbe guidato una presunta fronda contro l’ormai ex allenatore dei biancocelesti, Maurizio Sarri. Per questo Immobile parla di istigazione all’odio «di alcuni organi di stampa e giornalisti via social, che con parole d’odio hanno riportato ricostruzioni non inerenti alla realtà». E che ha detto di voler denunciare per diffamazione. Gli episodi di violenza sarebbero stati almeno due: il primo mercoledì 13 marzo contro il calciatore, il secondo giovedì nei confronti della moglie Jessica Melena. Le dimissioni di Sarri, dopo tre sconfitte consecutive in campionato, risultati poco soddisfacenti e l’eliminazione in Champions League, hanno lasciato strascichi ben fuori dallo spogliatoio. E se qualcuno si aspettava parole di riconciliazione dal presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito nei confronti di uno dei suo calciatori più importanti, non ci è andato vicino. «Preoccupato per Immobile? A me succede tutti i giorni, vivo sotto scorta da 20 anni», ha replicato ai cronisti, a margine di un evento all’università Luiss, «se lei prendesse il mio cellulare troverebbe 500mila minacce di morte a me e alla mia famiglia. Tutti i giorni. Eppure non è che faccia tutto questo clamore, o mi sbaglio? Punto e basta, non dico altro».


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