Basilicata, dopo il ritiro di Lacerenza Pd e M5s virano su Piero Marrese. Lo sconcerto di Calenda: «Ora non escludiamo sostegno a Bardi»

Il campo largo corre ai ripari e sceglie il presidente della provincia di Matera. Azione tagliata fuori: «Schlein non rispondeva neanche al telefono»

Il centrosinistra – o campo giusto/largo che dir si voglia – corre ai ripari all’indomani del clamoroso ritiro di Domenico Lacerenza, l’oculista indicato appena 72 ore prima, dalla corsa per la guida della Regione Basilicata. Dopo una giornata di colloqui serrati, Pd, M5s, Alleanza verdi e sinistra insieme anche Psi e +Europa hanno trovato una nuova intesa per sostituirlo: il nuovo candidato del «campo democratico, progressista ed ecologista» sarà Piero Marrese, attuale presidente della provincia di Matera. Una scelta che arriva a poco più di un mese dal voto, in programmai prossimo 21 aprile, con una campagna tutta in salita da costruire contro il governatore uscente Vito Bardi, sostenuto da tutto il centrodestra e da ieri anche da Italia Viva. Ma il fronte progressista ci crede, o per lo meno ne fa mostra: «La proposta, che resta aperta ad altre forze civiche dello stesso campo che vorranno aderire, ha l’obiettivo di offrire ai cittadini della Basilicata un’alternativa di governo migliore rispetto a quella fallimentare degli ultimi cinque anni dell’amministrazione Bardi», si legge in una nota congiunta.


Lo sconcerto di Calenda

A restare tagliata fuori dai giochi è, a quanto sembra, Azione. Il leader del partito di centro Carlo Calenda ha denunciato nelle scorse ore con incredulità quanto accaduto: «Da ieri pomeriggio, dal ritiro del candidato di 5 Stelle e del Pd, abbiamo cercato Elly Schlein, il Pd, per capire qual è il loro intendimento in Basilicata, com’è giusto fare, essendo noi forze di opposizione. Con grande sconcerto, non siamo riusciti a parlare con nessuno. Al momento non c’è nessuna idea di cosa il Pd voglia fare, mi risulta che sta cercando di ricomporre con il M5s un asse su un’altra candidatura», aveva detto stamattina da Potenza Calenda. Il leader di Azione ha così affidato a Marcello Pittella e Donato Pessolano il compito «di riunire la direzione, di verificare lo stato di questa situazione imbarazzante che si è creata e di prendere le dovute conseguenze». E mentre il partito si riunisce, tutte le opzioni rimangono sul tavolo. Anche quella di sostenere Bardi: «Abbiamo sempre avuto un giudizio positivo su di lui, è un moderato, un uomo delle istituzioni, una persona colta, un europeista, un liberale. Come sapete, non c’è mai stato un pregiudizio, tuttavia per noi è sempre importante esperire ogni tentativo di mettere insieme le opposizioni nazionali».


Pasticcio lucano

E pensare che il centrosinistra di candidati ne aveva già espressi due. Appena una settimana fa, un pezzo del Partito democratico era pronto a sostenere Angelo Chiorazzo, imprenditore e fondatore della cooperativa Auxilium. Poi il passo indietro, per il rifiuto del Movimento 5 Stelle ad appoggiarne la candidatura e la scelta di un altro nome. Quello di Domenico Lacerenza, medico primario di Oculistica a Potenza. Pd e 5 Stelle, con Avs, +Europa e Basilicata Casa Comune di Chiorazzo erano pronti a sostenerlo nella campagna elettorale, ma in meno di 72 ore è precipitato tutto. Alcuni responsabili del Pd locale hanno manifestato le loro perplessità, mentre Azione si è sfilata e Italia Viva ha annunciato che sosterrà il governatore di centrodestra uscente Vito Bardi. E così anche Lacerenza ha fatto un passo indietro: «Il mio intento era unire, non sfaldare il campo largo, ha detto annunciando il ritiro. Subito dopo Chiorazzo ha ripresentato la sua candidatura con la sua lista: «Assieme a noi ci saranno altre liste civiche e chi vorrà sposare questo progetto», ha scritto in un comunicato.

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