Pasticcio delle opposizioni in Basilicata, i 5 Stelle non mollano Lacerenza: «È il nostro candidato». Pittella (Azione): «Andremo per la nostra strada»

Il tavolo organizzato a Potenza per trovare una quadra nel campo largo del centrosinistra non ha ricomposto le differenze. Calenda: «La mediazione è fallita»

Quarantott’ore di caos nel campo largo in Basilicata sono seguite all’annuncio della candidatura che, nelle intenzioni dei promotori, doveva mettere fine alle discussioni. Così non è andata e a cinque settimane dal voto delle regionali lucane, la coalizione di centrosinistra scricchiola e fatica a trovare una quadra. A sfidare l’uscente di centrodestra Vito Bardi, Elly Schlein e Giuseppe Conte avevano deciso di schierare Domenico Lacerenza, medico primario di Oculistica al San Carlo di Potenza. I 5 Stelle avevano infatti bocciato la prima proposta del Partito democratico locale, Angelo Chiorazzo. Poche ore dopo l’annuncio, che aveva riunito in coalizione anche +Europa e Avs, il partito di Carlo Calenda aveva fatto capire non solo che non avrebbe sostenuto il nome trovato da Pd e 5 Stelle, ma che avrebbe trovato soluzioni alternative. E la conferma arriva dal tavolo del centrosinistra attorno al quale si sono riuniti i big del campo largo per tentare di trovare una soluzione di compromesso. Ma le distanze rimangono ampie. «Lacerenza è una persona molto per bene, un grande chirurgo», ha spiegato a Radio Cusano Campus Marcello Pittella, sindaco di Lauria dal 2001 al 2005, governatore della Regione dal 2013 al 2019 e nome forte di Azione. Ma Lacerenza, ha proseguito, «non è un politico e in questo momento il centrosinistra avrebbe bisogno di mettere in campo un pezzo di classe dirigente, che ha, e che non mette in campo esclusivamente per una serie di veti contrapposti». Secondo Pittella, fratello minore dell’europarlamentare Gianni, «il nome di Lacerenza non è caduto dal tavolo ma per molti non ha una vocazione politica particolarmente spiccata. Ci vorrebbe un candidato con una marcia in più».


Azione su Chiorazzo, muro dei 5 Stelle

Da Roma, il Pd e gli altri partiti della coalizione hanno ribadito il sostegno a Lacerenza, sebbene a livello locale siano emerse delle crepe importanti. Per questo a Potenza si è reso necessario l’incontro, che si è concluso con una fumata nera. Per Calenda, il tavolo è fallito: «Domani vedrò Pittella per decidere cosa fare». Ancora Pittella: «Siamo venuti con responsabilità a proporre ipotesi di soluzioni: se il Pd e i Cinque stelle le vogliono accogliere bene, altrimenti noi andiamo avanti per la nostra strada». Non nasconde quindi come nessun accordo verrà trovato senza un dietrofront sul nome del primario di oculistica. «I nomi che abbiamo fatto al tavolo sono quelli noti, nomi sia politici che civici? Anche Angelo Chiorazzo va bene? Se c’è la convergenza di tutti anche Chiorazzo va bene. Ma ci sono veti contrapposti che non fanno andare avanti la macchina», ha aggiunto l’uomo di Azione. Lasciando quindi davvero poco margine alle trattative. Come conferma subito dopo: «Con questo stallo sceglieremo la strada migliore: se andare da soli e fare un’altra coalizione o se fare un patto programmatico altrove». Ma il Movimento 5 Stelle non ha intenzione di cedere sull’oculista: «È stata messa una rosa di nomi sul tavolo», confermano, «ma il Movimento cinque stelle non cambia la sua posizione: il nostro candidato è Domenico Lacerenza». E mentre il campo largo sembra restringersi, da Italia Viva arrivano altre picconate, con il capogruppo Davide Faraone che lo ribattezza «campo santo» e l’ex premier Matteo Renzi che non esclude il sostegno al candidato del centrodestra Bardi: «Decideranno i dirigenti di Iv Basilicata. Io ho un’antica amicizia con Bardi».


Leggi anche: