Benissimo Vasco Brondi, Cosmo, Cor Veleno, Bugo e Tananai. Ma che disastro Tony Effe. Ecco le uscite della settimana: le nostre recensioni

Vasco Brondi – Un segno di vita

Gli album di Vasco Brondi sono talmente incisivi nella vita di chi ha la decenza di ascoltarli con la giusta attenzione, che ogni volta che esce l’ultimo ci ritroviamo quasi forzatamente costretti a fare i conti anche con la persona che eravamo quando è uscito quello prima. Perché la poesia è così, e così è anche quando si infila sotto le coperte di un brano. Ti ci specchi, scopri qualcosa di te che nemmeno sapevi e attraverso quella nuova lente guardi al mondo. Per questo più ci si riempie gli occhi di poesia, intesa come bellezza, come specialità, e più le nostre visuali del mondo si arricchiscono. Un segno di vita, appunto, come una stella nel firmamento della discografia italiana che sbrilluccica più di altre, questo nuovo album di Vasco Brondi è così, e stavolta non solo perché un godimento assoluto dalla prima all’ultima nota, non solo perché talmente bello da metterci in difficoltà nel segnalarvi un pezzo sopra gli altri, incapaci di gerarchizzare le meravigliose sensazioni che ci ha regalato, ma soprattutto perché si tratta di un lavoro carico di una speranza talmente potente da sembrare quasi spregiudicata, che viaggia in continuo bilico tra bellezza e conforto. Lui lo chiama «pop impopolare», noi ci buttiamo e la chiamiamo empatia, una sorta di codice che solo i grandi della composizione hanno, un’innata capacità di rapportarsi a chi ascolta con un’intimità che ha sul nostro cuore lo stesso effetto che un martelletto ha su un ginocchio. L’ultimo verso dell’album è «Dammi il coraggio di sorridere di un sogno/se non si può esaudire», e dentro questo verso si ritrova al meglio il senso, l’estetica, l’anima, di questo ultimo lavoro di uno dei più raffinati volti della scena cantautorale italiana. L’intento di colorare anche il panorama più cupo, non per mascherarlo ma per incoraggiare noi a non averne paura. E ci riesce, alla grande, infatti il mondo è un posto migliore con questo disco tra i piedi. Bravo. No, anzi, grazie.