Benissimo Vasco Brondi, Cosmo, Cor Veleno, Bugo e Tananai. Ma che disastro Tony Effe. Ecco le uscite della settimana: le nostre recensioni

Stabber – Trueno

I producer album sono tra le più felici declinazioni della nuova musica. Il fatto che l’idea di un suono, una vera e propria composizione, e non un’immagine cool o un bel faccino o la simpatia in tv, possa diventare un autentico marchio autorale, in questa nuova musica pressappochista è un segnale felicissimo. Non è un caso che ne abbiamo sentiti di gran bei dischi firmati da producer, e di certo non è un caso che Trueno, quello di Stabber, sia uno di questi. L’album vive in bilico su quella linea grigia tra rap e pop, ha venature tech interessantissime e le voci dei protagonisti sono scelte con estrema saggezza. Ognuno fa il suo, si fa strumento di Stabber, permettendogli così una gran varietà di colori. A lui poi la responsabilità di fare da collante, da giuntura tra il conscious rap di Danno su Il profumo delle rose e quello graffiato e pop della coppia Noemi/Nitro su Black & blue, tra l’etereo di Venerus e Miraa May in Let it go all’ultrapop di Coez e Annalisa Salto nel buio, passando dall’esplosione femminile di Due lune (Ginevra e Laila Al Habash, sempre bravissime), fino al portoghese rarefatto e sensuale di Gaia in . Tutto al proprio posto, Stabber a fare da burattinaio, noi felici ad ascoltare. Perfetto.