Vladimir Putin e le elezioni presidenziali russe. La nota di Dario Fabbri

L’analisi del direttore di Domino

Come ampiamente previsto, Vladimir Putin si è aggiudicato un altro mandato alla testa della Russia che, salvo incredibili cataclismi, dovrebbe vederlo per 30 anni al potere nel più grande Paese del mondo. Il nuovo numero di DOMINO si intitola “La questione russa“. Abbiamo voluto indagare cosa vogliono i russi, cosa vogliono da sé, dal mondo, che collocazione pretendono di avere, perché davanti ad elezioni farsa, a repressione, dittatura, circostanze reali, continuano comunque a garantire un consenso che è altrettanto genuino a Vladimir Putin. Che cosa vedono in lui, sebbene ne conoscano le doppiezze morali, le fortune nascoste, la parte di bugie, che è quella maggioritaria, quasi al cento per cento, è ciò che racconta. Eppure il consenso si registra laggiù, perché Putin rappresenta l’alfiere di quella che i russi pretendono essere una loro civiltà a parte, contro l’Occidente, raccontato come predatorio, ma anche contro l’Oriente, contro la Cina che ne vuole rosicchiare la parte orientale. Visto che la Russia determinerà, lo sta già facendo, le nostre vite, è l’occasione per indagarla dal profondo, senza le nostre categorie occidentalistiche, ma guardando il mondo come i russi provano a vederlo.


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