Elezioni Russia, un soldato controlla il voto al seggio? Ecco cosa sappiamo

La clip era comparsa per la prima volta in un commento su VK, senza una data e riferimenti geografici

Le elezioni presidenziali in Russia, iniziate il 15 marzo e in corso fino al 17, vedono come favorito Vladimir Putin, come auspicato dal Cremlino dopo ingenti investimenti di propaganda. La tensione è evidente, come dimostrato da diversi video che documentano la protesta dei cittadini russi. Infatti, risultano verificati diversi gesti eclatanti come l’incendio di una cabina elettorale e l’utilizzo di inchiostro nel tentativo di invalidare le schede già depositate. Un video in particolare ha acceso un intenso dibattito, quello dove un soldato armato irrompe nelle cabine elettorali occupate da cittadini intenti a votare nel seggio. Si tratta di un’intimidazione ai seggi per coloro che non esprimono la propria preferenza a Vladimir Putin? Un secondo video offrirebbe una prospettiva alternativa, ma rimangono i dubbi. In questo articolo analizziamo i video circolati online e le diverse interpretazioni fornite.

Per chi ha fretta

  • Nel corso delle elezioni presidenziali 2024 in Russia, sono stati registrati diversi eventi vandalici all’interno dei seggi.
  • Nei seggi sono presenti uomini che hanno il compito di garantire la sicurezza, in particolare nelle regioni occupate e a seguito di quanto accaduto.
  • Il video è stato condiviso, insieme a una foto, in un commento sul social network russo VK.
  • Il commento, così come l’utente VK, sono scomparsi dopo la larga diffusione su Telegram del video.
  • Nel video, il soldato armato pare recarsi dentro le cabine elettorali di un seggio probabilmente seccato per il tempo trascorso dai votanti al loro interno. Dalle scene riprese, pare che osservi la scheda di uno dei votanti.
  • Circola un altro video dello stesso seggio dove un uomo viene arrestato perché probabilmente armato. Un evento che potrebbe giustificare l’intervento del soldato nelle cabine.
  • Non si conosce il luogo dove sarebbe stato ripresi i video.
  • Secondo i canali della propaganda russa si tratterebbe di un falso basandosi su “prove” deboli.
  • Il canale Telegram «Выборы, всем ЦЫК!», che riporta numerosi episodi di denuncia per presunti brogli, ha modificato il proprio post indicando il video come non verificato al 100%.

Analisi

Questo è il filmato che circola online, dove diversi utenti e media sostengono che potrebbe essere un tentativo di controllo del voto da parte dei soldati russi:

Cosa sappiamo del video

Nel video si osserva un soldato armato che irrompe dentro le cabine elettorali di un seggio, proprio mentre delle persone stanno votando. Ci sono delle voci che parlano in russo, ma nessuno fornisce la traduzione.

Si sentono due voci. La prima è quella di una donna, la quale racconta che questa pratica viene svolta durante tutto l’arco della giornata. L’altra voce è quella del soldato armato, il quale irrompe nelle cabine come se fosse seccato per il troppo tempo impiegato dai votanti: «E allora? Ok…». Di fatto, come si può notare dalle stesse riprese, il video mostrerebbe un soldato che rivolge lo sguardo verso la scheda del votante violando di fatto i suoi diritti.

I controlli ai seggi

Non si conosce, al momento, l’esatta ubicazione del seggio. Secondo quando mostrato dai media russi, il diverse regioni – e in particolare quelle ucraine occupate dalla Russia – uomini in divisa effettuano diversi controlli alle cabine elettorali. Vengono utilizzati anche i cani.

Il secondo video e l’arresto di un uomo

Circola un secondo video dove è possibile riconoscere lo stesso seggio del precedente, ma da un’altra angolazione. Questa volta, viene ripreso un uomo che viene tenuto a terra e arrestato da due soldati, uno di questi probabilmente lo stesso protagonista dell’intromissione nelle cabine elettorali.

In questo video si può notare una pistola a terra, la quale viene poi raccolta dal soldato con il passamontagna tenendola lontana – portandola dietro la sua schiena – dall’uomo appena fermato nel seggio. Ciò farebbe presumere che si trattasse di un probabile attentato da parte di un oppositore, o di un uomo che si sarebbe presentato comunque armato al seggio e quindi ritenuto in ogni modo sospetto.

Chi ha diffuso il video

Tra i principali diffusori del video, raffigurante il sondato che entra nelle cabine elettorali, troviamo il canale Telegram russo «Выборы, всем ЦЫК!» dove vengono pubblicati diversi file media che denunciano presunti brogli o attività sospette durante le elezioni in Russia. In un aggiornamento al post del 16 marzo 2024, gli admin dichiarano di non essere certi al 100% dell’origine del video.

Nel post viene citata un’utente VK di nome Lydia Skripnik, la quale avrebbe condiviso il video per la prima volta sul social network russo in un post del canale Izvestia. Il commento, così come l’account di Lydia, non sono più presenti. Nello screenshot condiviso via Telegram, l’utente Lydia Skripnik si lamentava della presenza di persone armate in un seggio, mentre un altro utente le rispondeva che in alcuni luoghi sono aumentati i controlli di sicurezza.

Nel commento di Lydia è presente anche una foto, la stessa individuata nel sito 2ch.life pubblicata in un intervento del 16 marzo 2024 dove diversi utenti commentano il video.

Come si difende la propaganda russa

Il 24 febbraio 2022 viene aperto un sito e un canale Telegram di fantomatici “fact-checkers” russi, sotto il nome di “War on Fakes“, con la scusa di contrastare le false notizie sull’invasione russa in Ucraina. Nel totale anonimato e nella totale mancanza di trasparenza, venne sponsorizzato dalle istituzioni del Cremlino. I gestori del canale sono stati coloro che hanno orchestrato e diffuso le teorie del complotto sulla strage di Bucha e la bufala che accusava Marianna Vyshemirskaya, la donna incinta vittima del bombardamento russo nell’ospedale ucraino di Mariupol, di essere un’attrice pagata da Kiev (ne parliamo qui). Secondo il canale Telegram appartenente alla propaganda russa, entrambi i video del seggio vengono etichettato come falsi.

Gli ideatori della teorie di complotto contro Marianna (ancora oggi presente sul sito, nonostante oggi la ragazza sia diventata parte integrante della propaganda del Cremlino), sostengono che i video siano stati realizzati in Ucraina in uno studio cinematografico. Le presunte prove sarebbero la presenza di cartelle verdi, penne e cucitrici sul tavolo che non verrebbero usate nei seggi russi. Viene messo in dubbio persino l’esistenza di un seggio elettorale con quel parquet ripreso nel video, eppure numerosi seggi si trovano all’interno di edifici (scolastici e non) dove troviamo sia piastrelle che parquet. Inoltre, si sostiene che la dimensione delle schede non rispetterebbe lo «standard A4».

Anche le uniformi dei soldati vengono messe in dubbio, sostenendo che nei seggi non si presentino realmente con i giubbotti antiproiettile. Eppure, diverse foto dimostrano il contrario fin dal 2014, come possiamo notare in questa foto di un seggio nel Donbass occupato:

La seguente foto, che ritrae un militare con il passamontagna e il giubotto, risale al novembre 2023 durante una votazione nel Donbass occupato:

Nel finale, gli admin del canale Telegram “War on Fakes” sostengono che una scena del genere non sarebbe possibile in quanto – a detta loro – «in Russia gli uomini non vengono arrestati nei luoghi pubblici». Ciò non corrisponde al vero, in quanto gli stessi media russi riportano diversi arresti nei confronti dei cittadini. Nel caso sotto riportato, il canale russo RusNews racconta di come un uomo è stato arrestato per aver scritto un insulto contro Putin nella scheda elettorale.

Conclusioni

Le elezioni presidenziali russe del 2024 sono particolarmente seguite soprattutto per i diversi episodi di vandalismo nei seggi, come segno di protesta contro Vladimir Putin. Misure di sicurezza simili, con uomini in mimetica e armati, sono presenti anche nei territori occupati e non sorprende la necessità di ulteriori forme di controllo per garantire la sicurezza nei seggi. Diversamente da altri casi verificati, il video del soldato che entra nella cabina elettorale non risulta geograficamente individuabile. Non si conosce l’esatta ubicazione del seggio e in quale giorno sia accaduto il presunto episodio dell’arresto, se il 15 o il 16 marzo 2024. Elementi che rendono difficile la verifica dell’evento. La propaganda russa, contrariamente agli altri episodi verificati, si sta impegnando far passare il video come falso e fabbricato da parte degli ucraini, ma le “prove” fornite risultano deboli.

Leggi anche: