La storia incompleta e fuorviante della “Madonna di Mariupol” ad opera della propaganda russa

A distanza di un anno dal bombardamento dell’ospedale di Mariupol, i media russi diffondono la storia incompleta e fuorviante su Marianna

Circolano alcuni post Facebook dove, secondo gli utenti, verrebbe raccontata la presunta “vera storia” di Marianna Vishegirskaya, la ragazza sopravvissuta al bombardamento russo sull’ospedale di Mariupol del 9 marzo 2022. La donna, all’epoca prossima a partorire, divenne protagonista involontaria della propaganda russa, accusata da Mosca di essere un’attrice al soldo di Kiev per inscenare due vittime del bombardamento. Il post oggetto di questo articolo riporta una versione della vicenda, definendo Marianna “Madonna di Mariupol”, che non regge e che dimostra, ancora una volta, quanto la propaganda russa nasconda le sue azioni.

Per chi ha fretta

  • A distanza di un anno, una testata russa torna a parlare di Marianna Vishegirskaya per accusare i media ucraini e occidentali di aver diffuso disinformazione sul suo conto e sul bombardamento a Mariupol.
  • Nell’intero articolo viene nascosta la propaganda russa diffusa a seguito del bombardamento ai danni della stessa Marianna.
  • Secondo la testata russa, Marianna dichiara di aver scoperto di essere stata etichettata come “vittima di un raid russo” solo una volta tornata a Donetsk.
  • Di fatto, Marianna era stata raggiunta dai giornalisti di AP per smentire la narrazione russa dove veniva etichettata come attrice al soldo di Kiev per impersonare più di una donna incinta.
  • Nell’intervista rilasciata e pubblicata nell’aprile 2022 a Denis Seleznev racconta chiaramente di aver sentito un missile e poi due esplosioni. Di fatto, un bombardamento c’è stato.
  • Marianna nega il bombardamento da parte dei russi, ma sono stati gli stessi rappresentanti delle istituzioni russe a giustificare un attacco all’ospedale in quanto sostenevano che fosse occupato dal battaglione Azov.
  • Marianna è stata successivamente etichettata come collaborazionista della propaganda russa.

Analisi

Ecco il testo condiviso nei vari post Facebook:

Ve la ricordade questa povera ragazza apparsa su tutti i tiggì di regime come vittima di un bombardamento russo? A seguito la storia a un anno di distanza, con errori ortografici e di sintassi perchè il traduttore non è perfetto.

“Qual è stato il destino della “Madonna Mariupol”?

Incontra la “Madonna Mariupol” Marianna Vyshemirskaya. L’abbiamo trovata a … Mosca. Esattamente un anno fa, il 9 marzo 2022, faceva il giro del mondo una foto straziante di una ragazza incinta di Mariupol. Era in piedi con schizzi di sangue sul viso davanti a un edificio con le finestre rotte. “I russi hanno bombardato l’ospedale di maternità!” – gridò l’Occidente. “Quando la mia foto è stata pubblicata sui giornali, sono rimasto senza parole. Ho scoperto tutto quando sono tornato a casa a Donetsk. Sono andato su Internet e – si scopre che sono stato vittima di un raid aereo russo. Anche se c’era nessun raid aereo! C’è stato solo un aspetto positivo della mia ‘fama’: la mia famiglia ha scoperto che ero vivo” – dopo che la ragazza mi ha raccontato cosa è realmente accaduto, l’Ucraina l’ha immediatamente inserita nel database di “Peacemaker” – dove hanno inserito elenchi di “nemici della nazione”.E l’Occidente non ha da nessuna parte, nemmeno nella stampa più illuminata rettificato le sue copertine su Marianna.”

La versione della testata russa

Il testo riprende l’articolo del 9 marzo 2023 pubblicato dal sito russo Komsomol’skaja Pravda, quotidiano fondato nel 1925 dall’allora Partito Comunista dell’Unione Sovietica. La testata sostiene che Marianna si troverebbe a Mosca, dopo aver lasciato il Donbass dove racconta di essere diventata il volto della “Fondazione Rodina”.

Secondo il sito russo, Marianna avrebbe scoperto di essere stata vittima di un raid aereo russo solo una volta tornata a Donetsk dopo il parto a Mariupol. Tuttavia, negherebbe che ci sia stato un bombardamento aereo.

Nell’articolo, i media ucraini e occidentali vengono accusati di aver utilizzato la foto di Marianna per raccontare una storia diversa da quella che racconterebbe Marianna, per poi accusarla di essere una nemica dell’Ucraina.

L’articolo racconta che Marianna si trovava nell’ospedale numero 3, mentre voleva recarsi al numero 1 che sarebbe stato occupato dal regimento Azov cacciando i pazienti. In questa versione della storia, Marianna affermerebbe che i combattenti ucraini si trovassero accanto a loro nell’edificio.

Nell’articolo viene raccontata l’intervista rilasciata da Marianna all’italiano Giorgio Bianchi, già candidato con il partito filorusso Italia Sovrana e Popolare nelle scorse elezioni del 25 settembre 2022.

Come è diventata veramente famosa

I media filorussi, così come i propagandisti sostenitori dell’invasione in Ucraina, nascondono una parte della storia di Marianna. All’inizio, la giovane era stata ritratta come vittima sopravvissuta del bombardamento insieme a sua figlia nata pochi giorni dopo, mentre a renderla decisamente famosa è stata la propaganda russa contro l’Ucraina.

Il giorno dopo il bombardamento ad opera dei russi, il sito di falsi fact-checkers “War on Fakes” – promosso dal Ministero della Difesa russo – accusa Marianna di essere un’attrice al soldo di Kiev, capace di interpretare due diverse donne incinte contemporaneamente, cambiandosi vestiti e trucco. I finti fact-checkers, per sostenere la tesi, formulano tale accusa nei confronti di Marianna in quanto nota come beauty blogger”:

Today we have received indisputable confirmation of the production of “shots with pregnant women”. Ukrainians used model Marianna from Mariupol for the high-flown shots (there are three of them in total). It is curious that she played two different pregnant women at once: she even had to change her clothes and makeup. However,it was not astonishing: in fact, Marianna is a well-known beauty blogger in the region. We would like to highlight that the woman is in fact pregnant, but she could not be in the maternity hospital anyway: the medical facility has been used by the Azov militants for several days as a fortified facility that does not function as a maternity hospital. The fame has already found the heroine of this production: in her Instagram under the last publication there are already more than 500 comments from real users condemning the woman for participating in information manipulation.

A seguito della pubblicazione della teoria del complotto di “War on Fakes”, quest’ultima è stata poi ripresa dalle ambasciate russe via Twitter il 10 marzo 2022.

Nel successivo screenshot, l’ambasciata russa nel Regno Unito mostra le foto di Marianna per accusarla di essere un’attrice ucraina:

No, it’s the indeed pregnant [bandiera dell’Ucraina] beauty blogger Marianna Podgurskaya. She actually played roles of both pregnant women on the photos. And first photos were actually taken by famous propagandist photographer Evgeniy Maloletka, rather than rescuers and witnesses as one would expect.

La stessa teoria del complotto venne ripresa dal rappresentante della Federazione russa all’ONU, Vassily Nebenzia, mostrando dei fogli con le foto di Marianna prelevate dal suo account Instagram.

La giustificazione del bombardamento

A giustificare il bombardamento è stato il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, sostenendo che all’interno dell’ospedale ci fosse il battaglione Azov contrariamente a quanto raccontato dai media occidentali. Ecco quanto riportato da TASS, l’agenzia stampa russa, il 10 marzo 2022 alle ore 12:30 (archiviato qui):

ANTALYA, March 10. /TASS/. Russia three days ago said at a session of the UN Security Council that Mariupol’s maternity hospital N.1 had been used by the nationalist battalion Azov as its barracks and combat position. The Ukrainian nationalists had driven out all expectant mothers and personnel, Russian Foreign Minister Sergey Lavrov said after talks with his Ukrainian and Turkish counterparts Dmitry Kuleba and Mevlut Cavusoglu on Thursday.

“We have heard pathetic rhetoric about some atrocities allegedly committed by the Russian army many times. On March 7, three days ago, our delegation presented evidence at a session of the UN Security Council that the maternity hospital in question had long been seized by the Azov battalion and other radicals. All expectant mothers, all nurses and other personnel had been driven out. It was a base of the ultra-radical battalion Azov. These facts were disclosed three days ago. It is up to you to make conclusions as to how the world public is being brainwashed,” Lavrov said.

He remarked that the Western media aired very emotional reports about the hospital’s destruction, but their vision of the incident was biased.

“Regrettably, the other side of any situation, the side that allows for creating an impartial picture does not enjoy attention,” Lavrov said.

Russia’s UN ambassador Vasily Nebenzya to told the UN Security Council that the Ukrainian military, according to local residents, had driven out all personnel from Mariupol’s maternity hospital N.1 to convert it to a combat position.

Le autorità russe parlano dell’ospedale bombardato, sostenendo di aver presentato tre giorni prima (il 7 marzo 2022) al Consiglio di Sicurezza dell’ONU un documento in cui veniva denunciata la presenza dei combattenti ucraini all’interno della struttura. C’è un problema, perché quel documento parlava dell’ospedale N.1 e non del N.3 dove si trovava Marianna. Alle ore 15:02, Lavrov dichiara che l’ospedale era occupato dal battaglione Azov, accusando gli ucraini di usare le donne, i bambini e il personale ospedaliero come «scudi umani». La giustificazione prosegue finché alle ore 17:53 Igor Konashenkov, portavoce del Ministro della Difesa russo, negò il bombardamento contro l’ospedale accusando l’Ucraina di aver inscenato tutto.

Ci furono diversi falsi contenuti diffusi in rete dagli account filorussi per giustificare il bombardamento, pubblicando video e foto con soldati ucraini presenti accanto a quelle che vengono indicate le strutture dell’ospedale. Grazie alla geolocalizzazione, siamo stati in grado di verificare che le tali video e immagini riguardano edifici lontano diversi chilometri dalla struttura colpita dal bombardamento. Che vi sia stato un bombardamento lo dichiara la stessa Marianna durante l’intervista rilasciata e pubblicata ad aprile 2022 a Denis Seleznev. Nel video, la ragazza racconta di aver sentito il rumore di un proiettile e di aver sentito due esplosioni mentre era dentro l’ospedale. Il numero di esplosioni coincide con quanto dichiarato dai giornalisti di AP, i quali raccontano di aver sentito precedentemente il suono di un aereo.

Le accuse ai giornalisti di AP

Nelle interviste rilasciate dopo il suo ritorno a Donetsk, Marianna ha iniziato a sostenere di aver chiesto ai giornalisti di AP di non riprenderla mentre erano nell’ospedale appena bombardato. Di fatto, Marianna venne fotografata dagli inviati di AP sia nelle scale che nella parte esterna dell’edificio, dove la stessa si lascia fotografare mentre osserva l’obiettivo (la foto venne scattata da Mstyslav Chernov).

A seguito della diffusione della teoria del complotto da parte delle autorità russe, l’editore di AP chiese ai suoi inviati di intervistare le sopravvissute al bombardamento. Marianna venne raggiunta dai giornalisti lo stesso 10 marzo 2022, fotografando lei e sua figlia appena nata. Nell’articolo pubblicato quello stesso giorno, AP raggiunge l’obiettivo e smentisce incontrando la diretta interessata le accuse mosse dalla Russia. Di fatto, Marianna ha incontrato in due diverse occasioni i giornalisti di AP, permettendo loro di fotografare nel secondo incontro lei, la figlia appena nata e il marito.

Nell’articolo di AP è presente anche la foto di lei con il marito che tiene la figlia in mano (screenshot sopra)), uno scatto del fotografo di AP Evgenij Maloletka (presente lo stesso giorno del bombardamento) che nell’articolo di Komsomol’skaja Pravda viene attribuito scorrettamente alla “Fondazione Rodina” (screenshot sotto).

Nelle interviste rilasciate dopo aver lasciato Mariupol per Donetsk, Marianna afferma che i giornalisti di AP fossero vestiti di nero e privi della scritta “PRESS” che avrebbe permesso la loro identificazione. Nella foto del 9 marzo 2022 di Mstyslav Chernov viene ripreso il collega di AP Evgeniy Maloletka con l’elmetto riportante la scritta “PRESS”.

In una successiva intervista rilasciata alla BBC, si è trovata di fronte a dover rispondere alle accuse mosse contro di lei da parte delle autorità russe, ossia quelle dove veniva indicata come un’attrice al soldo di Kiev. Di fatto, pur riconoscendo gli interventi contro di lei, si astiene dal criticare i funzionari russi preferendo addossare le colpe ai giornalisti di AP.

Secondo la narrazione filorussa, i giornalisti di AP sarebbero comparsi “quasi immediatamente” poco dopo il bombardamento: «di sicuro, però, quasi immediatamente erano comparsi gli operatori che avevano cominciato a girare». Marianna afferma più volte di essere stata una delle ultime persone ad uscire dall’edificio («Sono stata una delle ultime ad andarmene, perché aspettavo il momento di tornare in corsia per prendere una borsa con delle cose» afferma Marianna alla testata Komsomol’skaja Pravda). Dalle immagini riprese dai due giornalisti di AP è possibile osservare che al loro arrivo diverse persone erano già state portate fuori dalla struttura.

Non l’avevano data per morta

Nell’intervista rilasciata a Giorgio Bianchi affermava quanto segue:

Riguardo alle vittime so solo della ragazza che hanno portato ferita, quella che dicevano che ero io. C’era tanta informazione dappertutto, dicevano che ero io, che mi hanno cambiato i vestiti più volte. Poi, i miei followers mi scrivevano. Io non ho visto questa informazione, in Internet, sui canali, ma mi hanno scritto che o nelle TV straniere, in qualche media, hanno detto che io sono morta con la mia figlia e hanno annunciato pure un minuto di raccoglimento. Mi hanno scritto più volte, più persone di questo, io non so se è la verità, ma c’era questa informazione.

Di fatto, Marianna sapeva della teoria del complotto mossa nei suoi confronti da parte delle autorità russe, ma non le cita come colpevoli del fatto. Sostiene di essere venuta a conoscenza dell’associazione tra lei e l’altra donna fotografata in barella da parte dei suoi followers, ma già il giorno dopo aveva incontrato in ospedale i giornalisti di AP che erano andati proprio da lei per smentire le false notizie diffuse dalla propaganda russa sul suo conto. Infine, non risulta vero che Marianna sia stata data per morta a seguito del bombardamento dai media stranieri, ma tale diceria circolava tra i canali filorussi almeno fino gli ultimi giorni di marzo 2022.

Infatti, a fine marzo iniziò a circolare una foto di una donna che i filorussi sostenevano fosse Marianna, intenta a ricevere da mangiare dai russi: «La donna incinta evacuata dall’ospedale colpito da qualcosa e data per morta dai mass media occidentali un paio di giorni dopo. Oggi riappare per prendere gli aiuti umanitari dei russi a Mariupol. Comunque meglio sia in vita». I media occidentali non riportarono il decesso di Marianna, ma quello dell’altra ragazza fotografata e filmata mentre veniva portata via in barella (quella che secondo la propaganda russa era “Marianna travestita”).

Accusata di collaborare con i russi

Dopo l’arrivo a Donetsk, e prima del suo trasferimento a Mosca, Marianna divenne protagonista di alcuni video e interventi pubblici a favore della propaganda russa e dell’invasione in Ucraina, denominata dal Cremlino “Operazione speciale”. Secondo il tweet dell’account ufficiale Russian Mission in Geneva, Marianna sarebbe stata utilizzata subdolamente dalla propaganda ucraina.

Per questi motivi oggi viene etichettata come “traditrice della Patria” (Ucraina), risultando presente all’interno del sito Myrotvorets.

Conclusioni

Il racconto fornito dai media russi e filorussi continua a non essere completo, omettendo come il volto della ragazza sia diventato estremamente virale a causa della teoria del complotto lanciata dal falso sito di fact-checking russo e dalle stesse autorità del Cremlino, diffamandola e denigrandola persino presso le Nazioni Unite.

La narrazione fornita da Marianna cambia una volta tornata a Donetsk, dove lei e i suoi intervistatori filorussi ometteranno le teorie del complotto mosse dalle autorità del Cremlino. In tali occasioni, nega il bombardamento seppur conferma di aver sentito il rumore di un proiettile e di due esplosioni. I giornalisti di AP raccontano di aver sentito il rumore di un aereo e due esplosioni. Di fatto, entrambi confermano il bombardamento.

La ragazza e suo marito non si erano sottratti all’incontro dei giornalisti di AP, accettando di essere fotografati insieme a loro figlia appena nata.

Di fatto, a seguito dei video e delle attività da parte di Marianna a sostegno dell’invasione russa, è stata etichettata come collaborazionista del Cremlino.

Valutazione generale: “PARZIALMENTE FALSO” – Considerato l’inserimento del nome di Marianna nel sito che raccoglie l’elenco di coloro che vengono definiti “Traditori dell’Ucraina”: «Mix di affermazioni chiave vere e false. Lista di affermazioni, alcune delle quali sono vere e altre false» (link).

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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