Dall’annessione “su richiesta” della Crimea ai confini della «regione russa»: la propaganda di Putin sui libri di storia delle scuole italiane

Massimiliano Di Pasquale (Istituto Germani): «Sono tecniche che utilizzava la Russia comunista e oggi Putin fa lo stesso»

La storia della Russia e dell’Ucraina che si insegna oggi in alcune storie italiane somiglia molto alla versione che vuole Vladimir Putin. A lanciare l’allarme è Massimiliano Di Pasquale, direttore dell’Osservatorio Ucraina dell’istituto Gino Germani ed esperto di guerra ibrida. Dopo le segnalazioni ricevute da alcune attiviste ucraine, Di Pasquale e Irina Cascei, giornalista ucraina che da molti anni vive a Roma, hanno esaminato 13 sussidiari adottati nelle scuole medie italiane. Di questi, spiega l’Adnkronos, dodici riportano una versione della storia recente di Russia e Ucraina che rispecchia molto la propaganda revisionista del Cremlino.


L’annessione della Crimea

In Vivi la geografia, edito Zanichelli, l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014 viene descritta così: «Dopo aver chiesto l’intervento delle truppe di Mosca, la Crimea, abitata in maggioranza da russi, si è autoproclamata indipendente con un referendum ed è stata annessa alla Russia». Nessun riferimento alla violazione dei confini e del diritto internazionale. E nemmeno un cenno all’invio da parte di Mosca di forze speciali per occupare illegalmente lo Stato vicino. Secondo il manuale scolastico, è stata la popolazione locale ad aver «chiesto» l’intervento di Mosca.


Confini fantasiosi

C’è poi la questione legata alle mappe, che in molti dei volumi analizzati contengono una generica «regione russa» che si estende fino a comprendere anche i confini dell’Ucraina e alcuni Paesi baltici. «Siamo davanti a un tipico caso di misure attive, azioni di influenza e destabilizzazione politica e psicologica usate dal Kgb e dal partito comunista sovietico per favorire l’indebolimento e il collasso dell’occidente capitalistico, e l’espansione del sistema comunista», spiega Massimiliano Di Pasquale. Secondo l’esperto, queste stesse tecniche vengono usate oggi anche «dall’ideologia imperialista di Putin», che mischierebbe «stalinismo e fascismo con la componente identitaria della Chiesa ortodossa russa».

L’ambasciatore di Kiev: «Bambini vittime di propaganda»

Sulla vicenda ha espresso la propria «grave preoccupazione» anche l’ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk, che punta il dito contro la propaganda del Cremlino. «La disinformazione russa presente nei libri italiani favorisce la creazione di una versione distorta degli eventi, alterando la realtà e manipolando la percezione della storia, della geografia, dei processi politici», ha detto il diplomatico all’Adnkronos, «questo è il risultato di una massiccia campagna del Cremlino volta a diffondere narrazioni false, influenzare l’opinione pubblica nella società italiana e a promuovere gli obiettivi politici di Mosca di dividere la società europea». Melnyk sottolinea poi quanto sia grave che l’obiettivo della propaganda siano i bambini, portando a una comprensione errata di determinati eventi storici e dell’eredità culturale di certi paesi. «La diffusione di narrazioni sulla ‘creazione artificiale dell’Ucraina dopo il crollo dell’Urss’, ‘conflitti etnici’, ‘referendum libero in Crimea per l’adesione alla Federazione Russa’ combinata con la retorica imperialista dei moderni putinisti sui canali europei», aggiunge l’ambasciatore, «crea una falsa immagine sull’intervento militare russo in Ucraina e mina i principi democratici nel mondo».

Credits foto di copertina: Adnkronos

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