Gite scolastiche? Per uno studente su due sono un miraggio: costano troppo e i docenti non vogliono partire

Quanto al fondo del governo, ne ha beneficiato solo il 3% degli intervistati: i dati

Scarrozzare decine e decine di adolescenti è un rischio che tanti insegnanti hanno ormai timore di assumersi. E così, anche quest’anno, la metà degli studenti non partirà. È quanto emerge dall’edizione 2024 dell’annuale Osservatorio sulle gite scolastiche di Skuola Net, realizzato su un campione di 1.200 alunni delle classi medie e superiori. Il 31% delle scuole ha già comunicato loro che il tanto atteso viaggio di istruzione non si farà, mentre l’8% ha rinunciato personalmente, per scelta propria o della famiglia. Il 12% è in attesa di decisioni, ma con poche speranze rimaste, essendo già marzo. Uno studente su quattro riferisce che la causa principale di rinuncia è legata alla mancanza di disponibilità dei professori a prendersi la responsabilità di viaggiare con classi intere di ragazzi e ragazze. Ma i motivi sono molteplici. Il 17% degli intervistati non potrà partire per motivi disciplinari, il 12% per i costi troppo elevati richiesti dai pacchetti viaggio. Il 7%, invece, non partirà perché non si è raggiunto il numero minimo di partecipanti. Alcuni studenti, invece, riferiscono che partirà con meno della metà della classe.


Costi troppo elevati

Anche per coloro che riescono a partire, il budget si è rivelato un fattore particolarmente determinante. La maggior parte dei viaggi dura meno di tre giorni e si limita all’interno dei confini nazionali, con destinazioni spesso meno turistiche e più economiche. Napoli, Firenze e Roma restano, però, le mete più popolari, mentre tra le destinazioni straniere spiccano Atene, Madrid, Barcellona, Vienna e Praga. In linea generale, il costo per le gite si aggira attorno ai 400 euro. Non stupisce, infatti, che il pullman sia il mezzo più utilizzato per raggiungere la meta (56%), seguito dall’aereo (22%) e dal treno (14%).


L’aiuto del governo? Ne ha beneficiato solo il 3%

Nonostante le difficoltà economiche, qualcuno è riuscito a beneficiare del fondo di 50 milioni di euro messo a disposizione dal Governo per i viaggi di istruzione. Tuttavia, solo il 3% degli intervistati ha usufruito del bonus, mentre il 2% è in attesa di una risposta alla domanda. «Purtroppo la partecipazione ai viaggi di istruzione con almeno un pernotto fuori casa, per la metà degli studenti delle scuole secondarie, continua a essere un privilegio. Il problema – commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola Net – restano essenzialmente i soldi. Quelli che mancano alle famiglie e quelli che mancano alle scuole per incentivare la partecipazione dei docenti, costretti a sobbarcarsi enormi responsabilità spesso gratis et amore dei».

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