Come funzionano le donazioni tra genitori e figli e quando non si pagano le tasse

La sentenza della Cassazione: stop alle imposte sulle donazioni indirette

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito che nelle donazioni di modica entità tra genitori e figli e fatte da un contribuente verso i congiunti non sono dovute le imposte. Tuttavia i giudici hanno differenziato tra donazioni formali e informali. Il Corriere della Sera spiega che le donazioni formali sono quelle registrate in atti pubblici, quelle informali non lo sono e consistono in donazioni di denaro. Per esempio, attraverso un bonifico da parte di un genitore o un parente. Anche i beni possono essere donati in questo modo. Costituisce donazione indiretta anche l’acquisto di un bene per una persona terza.


Le imposte

Le imposte sulle donazioni sono variabili a seconda di chi ne beneficia. Il coniuge e i figli sono tenuti a pagare il 4% del valore oltre la franchigia di un milione di euro. I fratelli devono pagare il 6% sul valore dei beni eccedenti i 100 mila euro. Stessa cifra, ma senza franchigia, per i parenti oltre il terzo grado. Per le altre persone la percentuale ammonta all’8%. La Cassazione corregge così l’Agenzia delle Entrate, che aveva interpretato il Testo Unico sulle successioni considerando tassabili tutte le donazioni. Per i giudici l’obbligo generalizzato non esiste. In primo luogo perché chi dà e chi riceve non è obbligato alla registrazione. Inoltre l’amministrazione può procedere agli accertamenti soltanto in alcuni casi: se la donazione è confessata nell’ambito di un accertamento fiscale e quando ha un importo superiore a 180 mila euro.


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