Il ladro straniero con 41 nomi falsi: «Così espellerlo è impossibile»

La storia di un cittadino algerino sorpreso a rubare: il giudice di pace firma il rimpatrio, la Cassazione lo annulla

Nadir Athmane Iftene, cittadino algerino di 47 anni, ha accumulato 41 nomi diversi. E per questo è impossibile espellerlo dall’Italia. Nonostante sia stato beccato a rubare. Con stratagemmi di alto livello. Come il trucco della gomma bucata (in cui si attende l’arrivo del proprietario per portare via zaini e borse mentre è occupato a cambiarla). Quando viene colto in flagrante il 23 maggio 2022 il prefetto firma un decreto di espulsione. La questura lo porta al centro per i rimpatri. Ma a quel punto intervengono i giudici della Cassazione. E lo liberano, insieme a un cittadino nigeriano dalla storia simile.


La storia

La storia la racconta oggi l’edizione milanese del Corriere della Sera. Nel 2018 Iftene riceve un ordine di lasciare l’Italia entro sette giorni, che non rispetta. Per questo nel 2022 la prefettura decide per l’espulsione coatta. Il 27 maggio il giudice di pace di Torino convalida il trattenimento nel Cpr. L’11 giugno la Questura chiede l’assistenza del consolato dell’Algeria. Poi proroga il trattenimento. A quel punto il cittadino algerino si rivolge alla Cassazione. Che fa notare che il giudice di pace ha soltanto detto che lui non ha fatto ricorso contro l’espulsione, senza accertare la correttezza dell’atto. Per questo la convalida viene annullata senza rinvio. La stessa storia per il cittadino nigeriano, che finisce al Cpr di via Corelli a Milano.


La Cassazione

Anche qui il giudice di pace convalida il trattenimento. Parte la ricerca per l’accertamento della nazionalità. Poi arriva la proroga, ma il giudice qui usa un modulo prestampato in cui mette una crocetta sull’opzione «gravi difficoltà» nell’accertamento dell’identità. Lasciando in bianco le righe della motivazione. E la Cassazione annulla di nuovo senza rinvio perché la motivazione va esplicitata.

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