Travaglio assolto in Cassazione, non ha diffamato il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Tutto partì da alcune frasi espresse dal giornalista durante una puntata di Otto e mezzo. Ora il primo cittadino dovrà restituire al direttore i 20mila euro ricevuti da lui, con gli interessi

La quinta sezione della Corte di Cassazione ha assolto il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, annullando senza rinvio la condanna di primo e secondo grado per diffamazione nei confronti del sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Il fatto non costituisce reato. Tutto partì da alcune frasi dette dal giornalista nel corso della trasmissione Otto e mezzo, nel giugno 2018, dopo che sul quotidiano uscì un articolo su un finanziamento da 50mila euro per la campagna elettorale del 2016 da parte del costruttore Luca Parnasi, poi coinvolto in un’inchiesta sullo stadio della Roma che toccò anche i 5 Stelle. Travaglio parlò di un incontro tra il sindaco di Milano e il costruttore, nel marzo del 2018, in cui Sala «in pieno conflitto di interessi lo ringraziava dicendosi gratissimo con lui», chiedendosi perché si chiedevano le dimissioni dell’allora sindaco di Roma, Virginia Raggi, «che non prendeva soldi, invece di chiederle per un sindaco che li prendeva».


Sala dovrà sborsare 20 mila euro a Travaglio

Nell’intervento il direttore del Fatto parlò di un finanziamento lecito, anche se inopportuno e non trasparente. Sala si è sentito offeso su «un’accusa non troppo velata non sostenuta dai fatti». Ammise di aver incontrato Parnasi per un incarico da parte del Milan per un’ipotesi di nuovo stadio. Ma poi in seguito fu chiusa ogni ipotesi di realizzazione dell’opera nello scalo Farini. Ora, in attesa delle motivazioni della sentenza, il primo cittadino di Milano dovrà restituire i circa 20mila euro pagati dal direttore de Il Fatto Quotidiano a titolo di risarcimento, con gli interessi.


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