Santoro: «Putin non è un mostro». E sulla strage di Mosca: «Come si fa a dire che l’Ucraina non c’entra?» – Il video

Il giornalista a L’Aria Che Tira: «Se non è colpa dell’Occidente di chi è colpa, di uno solo?»

Michele Santoro, che corre alle prossime elezioni europee e ha nella lista “Pace Terra Dignità” tra i suoi candidati Nicolai Lilin, scrittore filorusso, oggi a L’Aria che tira ha preso le difese del numero uno del Cremlino. «Il giornalismo – spiega in studio – si sta riducendo alla descrizione di Vladimir Putin come un mostro, un mentitore, che dice un sacco di balle. Non è un mostro, non è un mentitore e non sempre quello che dice sono balle. Descrivere Putin in questo modo è solo funzionale a una cosa: che volete fare la guerra». E ancora: E quando si vuole fare la guerra non c’è altro modo che è quello di voler dipingere il proprio nemico come mancante di qualunque tratto umano. Come si fa dire che l’Ucraina non c’entra (sulla strage di Mosca ndr) quando in Russia esistono punti di resistenza ucraini molto forti. Ci potrebbero esser dei collegamenti. Non lo sappiamo. Dire il contrario è sbagliato. Dire che non c’entra assolutamente perché Zelensky ha detto questo può esser una balla democratica. Tenete il vostro demagogo, visto che lì le elezioni non si fanno. Avviciniamoci al nemico se vogliamo la pace».


Un clima da terza guerra mondiale, afferma Santoro. «Se non è colpa dell’Occidente di chi è colpa, di uno solo? Non si può fare la pace quando c’è un solo colpevole. Bisogna fare la guerra e deporlo. E voi volete fare una guerra senza sapere chi mettere al suo posto. Cioè destabilizzando l’intero mondo». Il conduttore David Parenzo ricorda che a Mosca non si può criticare liberamente il presidente come invece può succedere in altre democrazie, come gli Stati Uniti. «Ma scusa se ci sono gli Stati Uniti è perché prima c’erano gli indiani e li hanno fatti fuori per fare gli Stati Uniti. Poi gli Stati Uniti sono andati nel mondo. Quella democrazia si regge su un’attività che è stata fatta, nel mondo, di dominio anche economico. Quindi è un privilegio stare da questa parte non si può disprezzare l’altra parte. Sennò gli indiani i brasiliani che sono? Tutti amici del mostro?», replica Santoro.

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