Baby Touché di nuovo nei guai: indagato per armi ed esplosivi. In casa anche un machete

Il giovane rapper padovano da anni è protagonista di una guerra contro Simba La Rue, tra minacce, ronde violente, accoltellamenti e un sequestro di persona

Un machete con lama lunga 54 cm, tra le altre cose la squadra mobile ha trovato anche questo nell’abitazione di Mohamed Amine Amagour, meglio conosciuto come Baby Touché, rapper ventenne, padovano di origine marocchine e oltre 300mila ascolti mensili su Spotify. Quel machete Baby Touché lo brandiva in un videoclip insieme a molte armi, bottiglie incendiarie e minacce. Machete a parte, il resto delle armi utilizzate per la realizzazione del video si sono rivelate essere softair. Eppure questo non lo salverà da un’indagine per detenzione abusiva di armi ed esplosivi. Lo scorso gennaio a Baby Touché era stato già consegnato il foglio di via dal questore di Padova che lo costringeva a stare lontano dalla città per tre anni. Il motivo: una rissa armato di tirapugni al Pride Village. Terza messa al bando per lui dopo quelle di Vicenza e di Venezia. Questa volta niente a che vedere, perlomeno non direttamente, con la faida tra il suo gruppo e quello di Simba La Rue, che negli ultimi anni è passata, in maniera preoccupante e legalmente rilevante, dai tipici dissing della scena rap a delle vere e proprie guerra tra gang, tra minacce, ronde violente, accoltellamenti e addirittura un sequestro di persona.


Baby Touché contro Simba La Rue

Indagando nei loro testi, non si capisce nemmeno il momento in cui questa faida da gangstar rap, tipica di chi punta tutto sulla propria cosiddetta street credibility, ovvero il proprio curriculum di persona dichiaratamente pericolosa, sia cominciata. Sappiamo però che negli ultimi due anni si è trasformata in un vero e proprio botta e risposta di crimini reali, che niente hanno a che fare con la finzione della messa in scena rap. Simba La Rue proviene da Lecco, Baby Touché da Padova, il terreno di scontro scelto tra le bande è invece Milano e da due anni il copione è sempre più o meno lo stesso: quando il componente di una delle due gang viene a contatto, anche fortuito, con i rivali scattano immediatamente i nervi. Può trattarsi di Baby Touché in fila in discoteca, accerchiato dagli amici di Simba La Rue; oppure di Simba La Rue che si accinge a prendere la metro e finisce vittima di una pioggia di sassi da parte degli amici di Baby Touché. È anche capitato che un amico di Simba La Rue, Carter5star, dovendo accompagnare la madre per una visita medica a Padova, abbia avuto l’idea di postare su Instagram una canzone che recita «Sono in zona tua ed è meglio che scappi», invito che non viene raccolto da Baby Touché ma dai suoi amici, che lo raggiungono, lo accerchiano e lo accoltellano quattro volte.


Il rapimento

E poi la vicenda più clamorosa, il rapimento di Baby Touché, che viene picchiato e obbligato a salire su una macchina dove viene sottoposto ad una sorta di processo e alla relativa pena: l’umiliazione pubblica, l’ammissione della superiorità dell’avversario che, nel frattempo, lo insulta e schiaffeggia. Se oggi abbiamo la possibilità di essere a conoscenza dei dettagli di questa vicenda è perché anche questo gesto particolarmente estremo è stato ripreso e postato serenamente sui propri social da Simba La Rue che, tra l’altro, circa una settimana dopo, verrà accoltellato. In conclusione delle indagini relative al sequestro e ad una aggressione con rapina, verrà poi arrestato insieme ad altri otto suoi amici. Quel giorno le forze dell’ordine diramano una nota ufficiale a firma del gip che recita: «Gli odierni indagati vivono una totale astrazione dalla realtà, che impedisce loro di percepire il disvalore e il peso delle azioni criminose poste in essere; questa continua sfida ad alzare sempre la posta in gioco, le continue e improvvise ritorsioni, sono ormai fortemente pericolose per la sicurezza pubblica».

I social sono un elemento fondamentale nella narrazione di questi scontri: tutto infatti viene ampiamente documentato, servito nudo e crudo, senza filtri, come se tutto fosse un gioco al rialzo da cui – le regole della strada impongono – sia impossibile tirarsi indietro. Baby Touché e Simba La Rue, e i loro rispettivi amici, hanno più volte superato il limite ed entrambi ne stanno pagando aspramente le conseguenze legali.

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