A Gratteri piacciono i test per i magistrati voluti da Nordio. La provocazione: «Facciamoli ai ministri, anche su droga e alcol»

Il procuratore di Napoli torna anche sul caso Geolier: «Se un rapper inneggia alla violenza, per me è un modello negativo»

I test psicoattitudinali? Andrebbero fatti non solo per i magistrati, ma anche «per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica». A parlare è Nicola Gratteri, procuratore di Napoli. A margine di una conferenza stampa su fatti di cronaca locale, il pm simbolo dell’antimafia ha commentato la decisione del ministro della Giustizia Carlo Nordio di prevedere test psicoattitudinali per chi vorrà accedere alla professione di magistrato. Gratteri si è detto d’accordo con questa novità, aggiungendo che affiancherebbe anche un narco-test e un alcol-test, perché «chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati ma è anche ricattabile».


Oltre al progetto di riforma approvato ieri dal Consiglio dei ministri, il procuratore di Napoli è tornato anche sull’invito del rapper Geolier all’Università Federico II, criticato proprio da Gratteri. «Faccio un passo indietro – ha aggiunto oggi a margine della conferenza stampa -. Non si è fatto il nome di nessuno, ma se un rapper o un ragazzo si fa vedere con una pistola e inneggia alle mafie e alla violenza, è ovvio che per me è un modello negativo». Gratteri ribadisce dunque che «un’università non deve invitare chi inneggia alle armi, alla violenza e alla droga», ma precisa anche di non aver mai chiamato in causa esplicitamente Geolier.


Foto di copertina: ANSA | Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri

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