Meloni si smarca da von der Leyen: «Potremmo indicare un altro candidato alla guida dell’Ue». Il condono di Salvini? «Non ne so nulla»

Nell’intervista fiume a Porta a Porta la premier torna anche sul caso di Ilaria Salis: «Fare pressioni sull’Ungheria? Ma sapete cos’è lo stato di diritto?»

Europee 2024, taglio del cuneo contributivo, norma salva-casa. Sono solo alcuni degli argomenti trattati dalla premier Giorgia Meloni, ospite di Bruno Vespa nella puntata di Porta a Porta in onda questa sera. A pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, che si svolgeranno in Italia l’8 e il 9 giugno 2024, Meloni ha detto per la prima volta che i conservatori Ue (Ecr) di cui è alla guida «potrebbero avere un loro candidato alla presidenza della Commissione europea». Potrebbe quindi andare in soffitta il paventato (ma mai ufficialmente annunciato) sostegno di Meloni e del governo italiano a un bis di Ursula von der Leyen. «Quando ho dovuto criticare la Commissione europea non mi sono fatta problemi – afferma Meloni -, poi sono diventata presidente del Consiglio e ho costruito una doverosa collaborazione istituzionale con von der Leyen, perché devo portare risultati a casa per l’Italia ed è l’unica cosa che mi interessa. Dopodiché le elezioni sono un’altra cosa», ha preso le distanze dalla leader tedesca Meloni. Pur precisando che la decisione «deve essere ancora presa». Fatto sta che per la presidente del Consiglio il governo italiano «ora è visto come uno dei più stabili d’Europa, ha una visione e questa è una nazione in cui ci si sente al sicuro. E questo porta ricchezza», spiega.


Il taglio del cuneo fiscale

Sul fronte interno, Meloni torna a parlare, invece, del taglio del cuneo contributivo. Misura, questa, che ha intenzione di «mantenere anche nella prossima legge di bilancio», spiega. «Non si può dire che abbiamo favorito gli autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti, a cui abbiamo dedicato la misura che ha impattato di più in legge di bilancio, il taglio del cuneo contributivo, che vale 100 euro al mese in busta paga». Sulla riforma del fisco, Meloni precisa come l’esecutivo l’abbia «improntata su un rapporto diverso tra Stato e contribuente: il cittadino non è un suddito e lo Stato non lo vessa con norme incomprensibile. Un governo giusto e un fisco giusto – continua – ti chiede di pagare quello che è sostenibile e di farlo in tempi sostenibili. Uno Stato che è rigido se lo vuoi fregare, ma comprensivo se sei in difficoltà, è uno stato che non merita di essere aggirato. Se lo stato è percepito come un amico, le persone quando ci sarà da pagare lo faranno», spiega la presidente del Consiglio su Rai 1.


«Non conosco la norma salva-casa di Salvini»

Sul nuovo condono edilizio proposto da Matteo Salvini, che molte ha fatto discutere nelle scorse ore, Meloni precisa di «non conoscere la norma salva-casa». Il vicepremier «mi accennò – spiega Meloni – qualcosa diverso tempo fa, poi ho visto che oggi ha ribadito che sta lavorando a questa norma ma non la conosco, non sono in grado esprimere giudizio. Ho letto il comunicato del ministero dei Trasporti che parla di sanare piccole difformità interne, cioè se hai alzato un tramezzo per fare due stanze dove ce ne era una. Se è questo parliamone, è ragionevole, ma non posso ragionevolmente commentare una norma che non ho letto», afferma. Nonostante ciò, il rapporto con Salvini va a gonfie e vele. «Non sono affatto pessimi», dice Meloni. «Spesso scherziamo delle ricostruzioni sulla stampa. Da quando è iniziata l’esperienza di governo ci siamo frequentati fuori dal lavoro. È nata un’amicizia», confida la premier

«Ilaria Salis? Do you know stato di diritto?»

Sulla detenzione di Ilaria Salis, in carcere a Budapest dal febbraio 2023, «non mi pare che il tema dell’indipendenza della magistratura sia presente nel dibattito», dice Meloni. «Ci sono parlamentari italiani che chiedono al governo di intervenire sul governo ungherese. Do you know stato di diritto? Do you know autonomia della magistratura?», afferma la premier, sottolineando che i casi di connazionali sotto processo all’estero «si regolano tra uffici giudiziari, non tra governi».

«Cessate il fuoco a Gaza e rilascio ostaggi israeliani vanno insieme»

Sulla guerra a Gaza, per Meloni, «bisogna continuare a insistere, a lavorare, a coinvolgere tutti gli attori della regione. Bisogna continuare a chiedere il rilascio incondizionato degli ostaggi, altro elemento che deve camminare assieme a qualsiasi ipotesi di cessate il fuoco», afferma. Si tratta di «un lavoro che ciascuno di noi ogni giorno cerca di portare avanti con determinazione – continua -. Non dipende solo da noi ma il lavoro che il governo italiano sta portando avanti è molto importante», precisa la premier. Sull’assistenza umanitaria, aggiunge la presidente del Consiglio, «c’è un lavoro molto importante che ci qualifica per la nostra umanità». E a Bruno Vespa che chiede se su Gaza fosse in corso «un dialogo tra sordi», Meloni risponde: «abbastanza».

«Sono stata umiliata dalle pallavoliste»

«Oggi sono stata umiliata da alcune delle più grandi campionesse della pallavolo italiana, sia perché ho fatto alcuni palleggi con loro sia per una terribile foto in cui la mia statura non era paragonabile alla loro…», racconta Meloni a Vespa. «Da ragazza ho provato a giocare ma dopo qualche anno in panchina ho pensato di dedicarmi ad altro», afferma Meloni, sottolineando che i club ricevuti oggi a Palazzo Chigi «vincono in Europa, e rappresentano un’altra eccellenza italiana». 

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