Codacons infierisce contro Ferragni: «Nostro l’esposto all’Antitrust: pronti a chiederle i risarcimenti per le uova»

L’associazione dei consumatori ricorda come dall’iniziativa dell’influencer con Dolci Preziosi aveva incassato 1,2 milioni di euro. Ma in quell’occasione in beneficenza erano stati dati solo 36mila euro, partiti dall’azienda dolciaria

C’è ancora una volta il Codacons dietro la nuova indagine dell’Antitrust su Chiara Ferragni. Ed è la stessa associazione dei consumatori che rivendica di aver fatto un esposto lo scorso dicembre, dopo la multa inflitta all’influencer dall’Autorità per la concorrenza sul caso dei pandoro Balocco. Così come era avvenuto per quella vicenda culminata con la sanzione e finita poi in un’inchiesta della procura di Milano, anche per il caso delle uova di Pasqua griffate Ferragni il Codacons aveva presentato a tappeto gli esposti a 104 procure, oltre che all’Antitrust.


La «donazione elemosina»

Negli esposti, Codacons aveva sottolineato come quella iniziativa dell’influencer in collaborazione con Dolci Preziosi avrebbe fruttato «in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all’influencer». Un incasso importante, ricorda l’associazione a fronte «di una donazione “elemosina” di appena 36mila euro in favore del progetto benefico “I bambini delle fate”, per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi, e non dalla Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l’entità della donazione».


Verso la richiesta di risarcimento contro Ferragni

Ancora una volta Codacons promette battaglia contro l’imprenditrice. E così come è stato fatto dopo il caso dei pandoro Balocco, anche per quello delle uova pasquali, «se saranno accertati illeciti, avvieremo un’azione collettiva di risarcimento contro la Ferragni, chiedendo all’influencer di rimborsare tutti gli acquirenti dell’uovo di Pasqua».

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