Tragedia di Suviana, recuperata la seconda scatola nera. Idrovore ancora spente: nella centrale continua a entrare acqua

Il dispositivo Scada del gruppo 1, quello già collaudato, si trovata al livello -6: dovrebbe fornire informazione su quanto avvenuto al momento dell’esplosione

C’è anche una seconda scatola nera, un dispositivo Scada di di supervisione e controllo, a disposizione degli inquirenti che stanno indagando su quanto avvenuto nella centrale idroelettrica di Bargi, nel bacino di Suviana, nel Bolognese, sull’Appennino tosco-emiliano. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio e disastro colposi: 7 le vittime del disastro, quando per cause ancora da accertare c’è stata un’esplosione e alcuni livelli dell’impianto sono stati invasi dall’acqua. Il sistema di supervisione della centrale registra e monitora l’attività della centralina. Una scatola nera era stata già individuata e consegnata alla magistratura, ora è stato individuato anche un secondo dispositivo. Si trovava al livello -6 ed era del gruppo 1, quello già collaudato dai tecnici. Dal 2022 nella centrale sono in corso lavori di ammodernamento tecnologico. Qualcosa è andato storto, probabilmente nell’alternatore, come hanno riferito alcuni testimoni che erano presenti al momento della esplosione e che hanno parlato di uno «strano rumore» prima dello scoppio. Le informazioni contenute in questo dispositivo aiuteranno a chiarire cosa non ha funzionato nel secondo gruppo di produzione, quello che si stava collaudando martedì e che è esploso. Intanto nella centrale danneggiata continua ad affluire l’acqua del lago, rendendo inutile il pompaggio delle idrovore che è stato interrotto. Solo quando il problema idraulico verrà risolto, riprenderanno i lavori di svuotamento. I Vigili del fuoco stanno aspettando che Enel Green Power presenti il piano operativo e d’emergenza, poi a quel punto daranno il via libera agli interventi degli operatori economici incaricati dall’azienda per riprendere gli interventi.


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