Una farmacia di troppo, il carabiniere corrotto e una candidata Pd da aiutare: tutte le accuse al leghista Sammartino

L’espulso dalla Lega: «Ho detto a Salvini del pericolo Sammartino. Non mi ha più risposto al telefono»

Nell’ordinanza del tribunale di Catania il nome di Luca Sammartino compare più di un migliaio di volte. Il giudice Carla Aurora Valenti lo ha sospeso per un anno dai pubblici uffici. L’odontoiatra diventato assessore e vice-governatore della Regione Siciliana è indagato per la quarta volta, dopo aver portato a casa 66 mila preferenze ed essere passato negli anni dall’Udc al Partito Democratico e poi da Italia Viva alla Lega. E secondo un pentito ha incontrato Vito Romeo, affiliato della cosca Santapaola-Ercolano. Ma nelle carte non c’è solo questo. Sammartino è accusato di aver cercato e trovato un accordo con Mario Ronsisvalle per far confluire voti alle elezioni europee 2019 a Caterina Chinnici, candidata del Partito Democratico (estranea all’indagine). E di aver corrotto un carabiniere per farsi bonificare l’ufficio e ricevere informazioni riguardo alle indagini su di lui.


La farmacia di troppo

Tutto comincia da una farmacia di troppo. A Tremestieri Etneo ce ne sono sette e ce ne vorrebbero sei. Soprattutto secondo Ronsisvalle, che è titolare di una di queste e vede come il fumo negli occhi l’apertura della settima nel territorio. E allora chiede al sindaco Santi Rando, a Giuseppe Monaco, a Pietro Alfio Cosentino e proprio a Sammartino di cancellare una delibera che decide l’apertura di un nuovo esercizio in zona Ravanusa-Parco Cristallo. Tutti fanno la loro parte. Sammartino chiedeva all’assessorato alla sanità regionale e sull’Asp di Catania di certificare che le farmacie sono troppe. In consiglio comunale fa approvare una delibera contraria di riduzione facendo contento Ronsisvalle, il quale in cambio deve però portare voti a Chinnici per le Europee del 2019, quando Sammartino era ancora nel Pd. E si vede, visto che nelle intercettazioni parla male della Lega.


Caterina Chinnici

Caterina Chinnici è la figlia di Rocco, che diede vita al pool antimafia con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e fu ucciso da Cosa Nostra nel 1983. «Lei è presidente del tribunale dei minori di Palermo, è stata procuratore europeo per i diritti dei minori, quantomeno è una persona preparata che sa il fatto suo. Ha una storia, ha un significato, è la Sicilia che non abbassa la testa. Che ormai siamo diventati tutti terra di… per i leghisti che ci devono venire a raccontare a noi siciliani come funziona il mondo», dice Sammartino intercettato. «Salirà a bomba perché… 750 contatti ma tutti con il cuore aperto», gli risponde Cosentino. Chinnici, che non è indagata, verrà eletta nelle file del Pd ma a fine 2023 è passata nel Partito Popolare Europeo e con Forza Italia. Perché «il gruppo dei Socialisti e democratici nel tempo si è spostato sempre più a sinistra. Troppo, per me. In particolare le posizioni su gender, diritti, Gpa mi mettono in difficoltà».

Il carabiniere

Poi c’è il carabiniere. Si chiama Antonio Battiato e lavora alla polizia giudiziaria di Catania. Ma evidentemente vuole anche arrotondare, visto che per appena 400 euro esegue «operazioni di bonifica» degli uffici di Sammartino. E si porta persino qualche strumento tecnico per cercare eventuali microspie. Non solo: Battiato si adopera anche per effettuare «direttamente ovvero tramite terzi militari e funzionari della procura della Repubblica di Catania attualmente non identificati» accessi e tentativi di accesso ai sistemi informatici dell’ufficio per violare il segreto istruttorio e far sapere a Sammartino a che punto sono le indagini su di lui. La parte curiosa della vicenda è che l’intera operazione di bonifica, eseguita insieme a un luogotenente dei carabinieri in pensione che si chiama Antonino Cunsolo, viene registrata da un’intercettazione ambientale.

Le intercettazioni

Segno che la bonifica non si sta effettuando in maniera così professionale. E la trascrizione integrale finisce proprio nell’ordinanza che accuserà i tre di corruzione.

BATTIATO: questa è la stanza di lui?
CUNSOLO: uhm… questa è la sua stanza (vari rumori tipo spostamento di mobilia).
BATTIATO: qua c’è sempre quella frequenza che passa… in questo punto c’è qualche frequenza che attraversa.
CUNSOLO: sarà qualche cavo di rete, qualcosa no!? Anche se qua non lui non ha computer, non ha un cazzo (inc.) dovrebbero essere tutti gli stessi i cavi – tratto incomprensibile in quanto copertoda rumori -… aspetta vediamo.
BATTIATO: come cazzo l’hanno fatta questa cosa (nel frattempo si sentono rumori come se qualcuno stesse scoprendo o smontando qualcosa)… (inc.) chiusa (continuano i rumori) c’è questo punto qua… (inc.) sempre fatto… c’è una frequenza che attraversa qua…
CUNSOLO: che si può aggiudicare a che cosa?
BATTIATO: può essere qualche Wi-Fi, può essere…
CUNSOLO: ma il segnale è cosi o è più forte quando…

Il fondatore della Lega in Sicilia

Fabio Cantarella, di recente espulso dalla Lega, dice oggi in un’intervista al Fatto Quotidiano di aver provato ad avvertire Matteo Salvini del pericolo Sammartino, ma senza risultati. «Gliel’ho detto in più occasioni. “Matteo scusami stai mettendo dentro questa gentaglia che domani cambierà partito di nuovo e nel frattempo hai perso la base che era con te per i valori”. Durante il direttivo regionale a fine 2023 ho detto che da coordinatore provinciale dovevo firmare liste fatte da un altro. Mi dimisi dicendo che così procedendo avremmo fatto una brutta fine». E ancora: «Su tutto quello che di importante in Sicilia Salvini decideva prima chiamava me. Da quel momento non mi ha più risposto al telefono».

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