Arianna Meloni non si candiderà alle Europee: «Non amo i riflettori, il mio ruolo è da militante dietro le quinte» – Il video

La sorella della presidente del Consiglio, responsabile della segreteria politica di FdI, ha detto di voler restare «una militante»

Giorgia a Potenza, Arianna a Viterbo. È il venerdì elettorale delle sorelle Meloni, entrambe impegnate in comizi per le prossime sfide elettorali. La presidente del Consiglio, più avvezza ai palchi e al pubblico da arringare, dà l’abbrivo al voto nelle urne per Vito Bardi, in cerca del secondo mandato alla presidenza della Regione Basilicata. Quasi in contemporanea, dalla Tuscia, l’altra sorella d’Italia fa pratica in una delle sue prime orazioni pubbliche. Qualcuno sosteneva che Arianna Meloni, da Viterbo, avrebbe lanciato la sua candidatura alle elezioni europee dei prossimi 8 e 9 giugno. Lasciando le Terme dei Papi, smentisce ai cronisti: «Non mi candido». È un concetto che sintetizza quanto detto poco prima, nel corso del comizio L’Italia chiama l’Europa: «Oggi – 19 aprile – si è parlato tanto di questa mia presenza qui a Viterbo. Ci si è chiesti “ha cambiato profilo, improvvisamente vuole fare il grande leader”. No, non sono qui per sostituire la presidente del Consiglio, per fare chissà cosa, il capo del partito, sono qui da dirigente di Fratelli d’Italia e da militante. È questo che siamo, militanti: abbiamo scelto di fare politica senza avere nessuna ambizione personale, è con questo spirito che abbiamo iniziato a fare politica».


Arianna Meloni, che è responsabile della segreteria politica del partito guidato da sua sorella minore, sottolinea che non ama «stare molto sotto i riflettori. L’ho detto varie volte, lo sanno tutti, credo che si possa fare politica anche senza avere un ruolo pubblico, anche stando dietro le quinte e lo abbiamo dimostrato perché vi comunico che a fare il lavoro dietro alle quinte siamo un esercito di uomini e di donne». Poi, si concentra sullo scopo del comizio, lanciare la volata di FdI alle Europee. Annuncia che il partito candiderà un esponente di Viterbo a quella che, per lei, è «la battaglia delle battaglie». Spiega: «il modello italiano deve essere il modello che portiamo in Europa. Così come stiamo costruendo un Italia forte, produttiva e autorevole nella politica estera, vogliamo costruire un’Europa che sia autosufficiente e meno dipendente dagli altri continenti». E conclude con un messaggio motivazionale, in ricordo del lungo periodo passato all’opposizione: «Oggi, dopo tanti, anni siamo arrivati al governo della Nazione. In effetti non siamo arrivati, siamo appena partiti. Se riusciremo a cambiare le cose, se saremo così bravi e così concentrati, quella storia parlerà per noi. E sarà la storia del governo che cambierà l’Italia».


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