Bambino ucciso dai pitbull a Eboli, indagata anche la madre del piccolo

L’iscrizione, spiegano, è un atto dovuto in vista dall’esame autoptico. La madre e il bambino erano ospiti a casa della proprietaria e, con gli zii, aveva ricevuto in affidamento i due cani

C’è anche la madre del piccolo Francesco Pio tra le cinque persone iscritte nel registro degli indagati per la morte del bimbo di 13 mesi, aggredito e ucciso da due pitbull in una villetta della frazione Campolongo, nella periferia di Eboli, in provincia di Salerno. Come anticipato da alcuni giornali la Procura di Salerno (con il sostituto procuratore Alessandro De Vico) contesta il reato di concorso in omicidio colposo per omessa custodia degli animali a Gaia Sabato (difesa dall’avvocato Daniele Olivieri) e a Fabio Fiorillo, i due proprietari dei cani. Nella stessa ipotesi di reato figurano anche gli zii del bambino, Simone e Giuseppe Santoro, e la loro sorellastra, nonché mamma del piccolo, Paola Ferrentino, legalmente separata dal marito. L’iscrizione, spiegano, è un atto dovuto in vista dall’esame autoptico che dovrebbe tenersi subito dopo il conferimento, previsto oggi.


Chi accudiva i cani al momento della tragedia

La proprietaria Gaia Sabato – insieme ai cani – sarebbe rimasta nello stabile dov’è avvenuta la tragedia, mentre il marito sarebbe andato via a dicembre. Da quel periodo, la mamma del piccolo e il figlio erano stati ospitati nella casa della signora e, in un secondo momento, anche i fratelli. A fine marzo, però, anche Gaia Sabato avrebbe lasciato la casa, mentre i cani sarebbero stati affidati all’amica con l’obbligo di fornirle tutto il necessario per mantenerli. Secondo quanto si appreso i due cani, fino al giorno della tragedia, non si erano mai dimostrati pericolosi ed erano perfettamente accuditi.


(Una veduta del giardino a Campolongo (Salerno) dove un bambino è morto dopo essere stato azzannato da due pitbull, 22 aprile 2024. ANSA-NPK)

Leggi anche: