Per gli eredi Agnelli le scarpe rosse Louboutin valgono più della Juve e 10 volte Repubblica e Stampa messe insieme

Calcio e quotidiani italiani pesano (in negativo) sulle casse del gruppo guidato da John Elkann

Sulla galassia societaria che gravita intorno al gruppo Exor, guidato da John Elkann, continuano a pesare i conti di due brand italiani tra i più conosciuti. Gedi, ovvero l’editrice dei quotidiani Repubblica e Stampa – tra gli altri – e Juventus. Su Italia Oggi, il giornalista Claudio Plazzotta fa le pulci alla holding degli eredi della famiglia Agnelli. Il settore calcio, da solo, causa perdite importanti al gruppo, «e sono passati i tempi in cui poteva servire a conquistare consenso». Il ramo editoriale italiano, mentre l’Economist produce utili, risulta irrilevante nei conti Exor, che oggi controlla l’89,6% di Gedi e a giugno arriverà a detenere il 100% del gruppo.


La “zavorra” bianconera

La holding guidata da Elkann possiede il 63,8% della squadra di calcio che, nel 2023, ha chiuso il bilancio con una perdita di 189 milioni di euro. Un rosso che segue quello del 2022, pari a 157 milioni, e quello ancora più gravoso del 2021, pari a 215 milioni. In totale, 561 milioni di deficit negli ultimi tre esercizi. Considerando la quota detenuta da Exor, dunque, il club bianconero causa agli eredi Agnelli una perdita di 358 milioni di euro. La holding vanta un valore complessivo di 34,23 miliardi di partecipazioni, di cui il valore iscritto al bilancio della Juventus è di appena 542 milioni: l’1,6%, una percentuale troppo bassa per pesare sulle strategie del gruppo.


I conti di Gedi

Dai 202 milioni di euro del 2021 si è passati prima ai 167 milioni del 2022 e, infine, ai 68 milioni del 2023. Tanto vale Gedi nell’universo Elkann. In termini percentuali rispetto al totale delle partecipazioni di Exor, lo 0,2%. Un nonnulla. Il gruppo editoriale, tra l’altro, non sta producendo performance economiche positive. Nel 2021 ha perso 35 milioni di euro, di cui 31 hanno gravato sulle casse Exor. Nel 2022, utili per 2 milioni. Mentre nel 2023 il rosso è stato di 103 milioni, in gran parte dovuto alla svalutazione del valore delle testate iscritto a bilancio.

I rami fiorenti

Nelle logiche del gruppo, dunque, rispetto a Juventus e Gedi, risultano più importanti altri rami della holding, come ad esempio il marchio del settore lusso Christian Louboutin. Nel bilancio di Exor, il 24% della società che produce le iconiche scarpe dalla suola rossa vale 700 milioni di euro, dieci volte l’editrice di Repubblica e Stampa. Ma non è solo una questione di settore. Guardando all’editoria, ad esempio, The Economist Group è iscritta a bilancio per 384 milioni: Exor detiene il 34,7% delle quote. Non solo: l’azienda che stampa la rivista economica produce anche utili. Nel 2023, alla holding di Elkann sono arrivati 16 milioni di euro dall’Economist. Stessa cifra nel 2022. Ad ogni modo, ricorda Plazzotta nel suo articolo, queste realtà sono solo un mattoncino dell’intera architettura Exor, i cui asset principali sono le partecipazioni in Ferrari, iscritta a bilancio per 13,56 miliardi di euro, Stellantis, 9,5 miliardi, Cnh Industrial, 4 miliardi, e Philips, 2,9 miliardi.

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