Milano, saluti romani sotto casa di Sergio Ramelli. Tra i presenti anche chi lavora per il presidente del Senato Ignazio La Russa

La commemorazione da parte delle associazioni di estrema destra per il giovane del Fronte della gioventù ucciso nel 1975 da esponenti di Avanguardia operaia

Si è concluso sotto casa di Sergio Ramelli a Milano, con tanto di rito del presente e i saluti romani, il corteo organizzato dai movimenti neofascisti in ricordo del giovane del Fronte della gioventù ucciso nel 1975 da esponenti di Avanguardia operaia. Al corteo hanno partecipato un migliaio di persone partite da piazzale Gorini in file da cinque con le fiaccole accese. Arrivati in via Paladini, sotto casa di Ramelli, i manifestanti hanno deposto una corona di fiori mettendo poi in scena il rito neofascista. Secondo quanto riporta Ansa era presente anche Roberta Capotosti, collaboratrice dello staff del presidente del Senato Ignazio La Russa. Capotosti non ha sfilato con il resto del corteo e ha urlato “presente” sotto casa di Ramelli senza però fare nessun saluto romano. Intercettata dai cronisti non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione. Queste le immagini di Repubblica dal posto:


Come sempre oltre alla commemorazione neofascista c’è stata anche una cerimonia istituzionale a Milano in ricordo del giovane Ramelli. Vi hanno partecipato sia il presidente del Senato che la ministra Daniela Santanché e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Non senza polemiche.
«Mi auguro che prima o poi, prima che finisca il suo mandato, il sindaco Sala venga con la fascia perché noi lo consideriamo come se venisse con la fascia, altrimenti lo considereremmo come uno degli altri e starebbe in fondo. Invece lo abbiamo messo sempre in prima fila in quanto sindaco», ha dichiarato il numero uno di Palazzo Madama. Sala gli ha risposto a stretto giro: «La polemica per la fascia tricolore succede ogni anno. Ci sono sindaci che la fascia la mettono tantissimo, io la metto pochissimo. Non la metto nemmeno per esempio quando vado alla commemorazione di Brasili o Amoroso». E ancora: «Uso la fascia veramente poco, ma vengo tutti gli anni in maniera convinta Quegli anni sono stati anni veramente terribili. In particolare l’omicidio di Ramelli era stato molto grave. Poi il tempo restituisce dimensioni e anche una visione corretta delle cose. In maniera bipartisan credo che la memoria di Ramelli sia stata ricordata».


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