La Russa a testa in giù con Mussolini, il post shock dell’attore Riondino: «I fascisti di ieri oggi governano e sono pecore»

Il direttore artistico del concerto Uno maggio di Taranto ha condiviso la sua critica a un pezzo della maggioranza nel giorno della festa della Liberazione

«Non ci sono più i fascisti di una volta. Solo pecore». Michele Riondino, attore e direttore artistico del concertone Uno maggio libero e pensante di Taranto, festeggia il 25 aprile sui social pubblicando una vecchia foto di Ignazio La Russa, ora presidente del Senato, mentre è in posa con un mazzo di fiori e una gigantografia di Benito Mussolini. Lo scatto viene condiviso a testa in giù, chiaro riferimento alla fine in piazzale Loreto della guida del Partito nazionale fascista. E il messaggio è un duro attacco al governo Meloni e ai suoi esponenti. «La cosa veramente divertente è che c’è stato un tempo in cui i fascisti erano più autentici, più spavaldi, erano leoni, anche se solo per un giorno», scrive l’attore tarantino, «rivendicavano la loro identità senza paura di essere accusati di essere traditori e assassini della patria. Oggi invece hanno paura di definirsi, di rivendicare la loro fede». Secondo Riondino, nella maggioranza c’è ancora chi si sente vicino ai valore del Ventennio. «Tradiscono la loro identità giurando sulla costituzione antifascista e poi per stare seduti sulla poltrona diventano campioni della super cazzola, cintura nera di arrampicata sugli specchi», prosegue, «lo dico sinceramente. Non ci sono più i fascisti di una volta. Solo pecore». E poi conclude: «Ecco cosa sono i fascisti di ieri che sono diventati i governanti di oggi. Meglio una vita da pecora che un giorno da leoni. Viva la resistenza».


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