Ucraina, i russi superano le difese ad Avdiivka. Macron: «Se sfondano non è escluso l’invio di soldati». Salvini risponde: «Mai italiani al fronte»

Sale la tensione nel conflitto russo-ucraino. La città di Chasiv Yar carbonizzata

Le forze russe sono riuscite a sfondare e a raggiungere Ocheretiny nella zona di Avdiivka, in Donetsk, mentre le difese ucraine hanno schierato le riserve per stabilizzare la situazione. «La situazione è tale che il nemico è riuscito a sfondare in questo insediamento. Una parte, sotto controllo nemico, è sotto il nostro controllo di fuoco. Stiamo adottando misure per scacciarli da lì. Sono in corso pesanti combattimenti, le Forze armate ucraine stanno controllando la situazione», ha dichiarato il portavoce del comando militare ‘Khortytsia’ Nazar Voloshyn a Rbc-Ukraine.


Intanto il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato al The Economist la possibilità di inviare truppe occidentali sul fronte ucraino, in caso di peggioramento della situazione. «Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina – cosa che oggi non avviene – dovremmo legittimamente sollevare la questione» ha detto il numero uno dell’Eliseo al settimanale britannico. «Escluderlo a priori significa non imparare la lezione degli ultimi due anni», ha sottolineato. «Mai un soldato italiano a morire nel nome di Macron. Io la penso così», ha ribadito sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini commentando l’intervista a The Economist.


Chasiv Yar in cenere

La città di Chasiv Yar, in Ucraina orientale, bombardata per mesi dalle forze russe, oggi appare completamente carbonizzata. A rivelarlo le immagini da un drone pubblicate dall’Associated Press, citata da Unian. Gli edifici sono carbonizzati, solo la cupola dorata della chiesa è rimasta intatta. La presa totale della città consentirebbe alle forze russe «il controllo della collina da dove attaccare la spina dorsale della difesa ucraina».

Gli attacchi a Zaporizhzhia

L’esercito russo lancia droni kamikaze dal territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia, approfittando del fatto che le forze ucraine non possono rispondere al fuoco. A dirlo è il responsabile della Difesa ucraina Andry Chernyak, sottolineando che le truppe del Cremlino hanno attrezzato le rampe di lancio per i droni proprio accanto al sesto reattore della centrale. L’intelligence ucraina ha mostrato un video in cui si vede «un drone Fpv russo con la sigla UT4D.TT, in dotazione al ministero della Difesa russo». I droni, ha affermato Chernyak, sorvolando la centrale nucleare in direzione di Nikopol e Marganets.

(in copertina l’azione su Zaporizhzhia. Foto ANSA/ Difesa ucraina)

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