Stormy Daniels e quella notte con Trump in hotel, il racconto in aula: «Provai a scappare, mi bloccò. Come fu? Breve e non protetto»

La porno-attrice rievoca per la prima volta il presunto assalto sessuale di fronte al giudice e al tycoon stesso. Che sbotta: «Str***ate»

Lui è un ex presidente del Paese più potente al mondo in cerca di una clamorosa rielezione. Lei è una porno attrice oggi 45enne. Donald Trump e Stormy Daniels si sono ritrovati per la prima volta nella stessa aula di tribunale, ieri a New York. E il tycoon ha dovuto «subire» il racconto di fronte ai giudici del presunto assalto sessuale che avrebbe compiuto dalla viva voce dell’attrice, 27enne ai tempi dell’accaduto. I fatti, come noto, risalgono al 2006, quando i due si conobbero nell’ambito di un torneo di golf sul Lago di Tahoe, in Nevada. Daniels ha raccontato ieri la sua versione dei fatti senza rinunciare a dettagli, di fronte a una giuria spesso incredula. Trump, all’epoca «solo» un imprenditore milionario, invitò la giovane donna a cena nella sua mega-suite d’hotel. Quando lei si presentò, ha raccontato Daniels, lui le aprì in pigiama di seta. Chiacchierarono e discussero, e quando lui iniziava ad apparire un po’ troppo esplicito, lei lo colpì per gioco con una rivista. Gli chiese allora se non fosse sposato. Lui rispose di sì, ma di non preoccuparsi, visto che con sua moglie non dormivano neppure nello stesso letto. A questo punto della testimonianza in aula, secondo il New York Times, Trump scuote la testa disgustato e si lascia scappare un bullshit («str***ate»), tanto che il giudice è costretto a riprenderlo.


Il presunto assalto e il processo

Quindi Daniels è passata a rievocare il passaggio dalle parole ai fatti. Lei era andata in bagno. Al suo rientro nella camera, Trump era in maglietta e boxer. Lei fece per andarsene, ma lui la fermò, anche se «non in maniera minacciosa». Quindi ci fu il rapporto sessuale, breve e non protetto secondo l’attrice. Lei non disse esplicitamente di no, ma fu un rapporto basato su uno «squilibrio di potere», secondo Daniels, oggi 45enne. «Fissavo il soffitto e mi chiedevo come fossi finita lì». In aula la pornostar era un fiume in piena, tanto che il giudice ha dovuto chiederle di rallentare il ritmo del racconto, inframmezzato da battere, risate, lunghe digressioni. Il processo per Trump non riguarda però il presunto stupro, ma la frode sui conti che avrebbe eseguito per nascondere il versamento di 130mila dollari al suo allora avvocato, Michael Cohen, che versò la somma all’attrice per comprare il suo silenzio sulla storia alla vigilia delle elezioni del 2016. La difesa di Donald Trump sostiene che il racconto della donna non sia credibile, anche perché nel tempo alcuni dettagli sono stati riferiti in modi diversi. E il giudice stesso ieri ha ammesso che «ci sono delle cose che sarebbe meglio non venissero dette» e che Stormy Daniels potrebbe avere problemi di credibilità. Il processo prosegue comunque, e l’attrice tornerà in aula già domani, questa volta per essere interrogata dai legali di Trump.


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