Le incredibili condizioni di lavoro a Temu, l’app di fast-fashion nel mirino della Ue per la scarsa protezione dei consumatori

L’organizzazione che rappresenta le associazioni dei consumatori europei ha presentato un esposto alla Commissione europea contro la società di Pdd Holding per «pratiche manipolatorie»

L’organizzazione che rappresenta le associazioni dei consumatori europei, Bureau Européen des Unions de Consommateurs (Beuc), ha presentato un esposto alla Commissione europea contro Temu, la società di Pdd Holding che dal suo sbarco negli Stati Uniti nel settembre 2022 ora vende tre volte di più ai consumatori americani rispetto al concorrente cinese Shein. Anche altre 17 organizzazioni europee, tra cui Francia, Germania e Spagna, hanno presentato un reclamo alle autorità nazionali. L’accusa nei confronti della piattaforma di e-commerce, che fa parte della terza generazione del fast-fashion, è di usare «pratiche manipolatorie», le cosiddette dark patterns, per spingere i consumatori «a spendere di più». Per le associazioni, tra cui Altroconsumo per l’Italia, l’app cinese agirebbe in violazione del Digital Services Act (DSA), ovvero la legge dell’Ue sui contenuti online che obbliga le piattaforme digitali a rimuovere i contenuti illegali, ad essere trasparenti sull’utilizzo dei dati degli utenti e a garantire, infine, sicurezza degli acquirenti. In particolare, secondo il Beuc, Temu – che ha oltre 75 milioni di utenti mensili – non ha, inoltre, fornito informazioni sufficienti sulla tracciabilità degli esercenti che vendono i prodotti. Eppure, i problemi non riguardano soltanto i consumatori. Nelle fabbriche che producono oggetti a prezzi stracciati, le condizioni di lavoro dei dipendenti sono molto spesso pessime. Un’indagine di Public Eye aveva fatto luce sui salari bassissimi, ritmi di produzione serrati e condizioni per la sicurezza assenti. Come si evince anche dai video che nell’ultimo periodo circolano sui social e che mostrano una sorta di catena umana allo scopo di massimizzare, con ogni probabilità, la produttività dell’azienda.


La replica di Temu

Il Digital Service Act (DSA), menzionato nell’articolo, un portavoce di Temu ha evidenziato quanto segue:


 «Temu è arrivato da poco in Europa, dopo avere fatto ingresso nei nostri primi mercati poco più di un anno fa. In questo periodo abbiamo ascoltato attentamente i feedback dei clienti, degli enti regolatori e dei gruppi di difesa dei consumatori. Abbiamo adattato attivamente il nostro servizio per allinearlo alle pratiche e alle preferenze locali e ci impegniamo a rispettare pienamente le leggi e i regolamenti dei mercati in cui operiamo. Il nostro obiettivo non è solo quello di soddisfare i requisiti minimi di legge, ma di superarli aderendo alle principali best practice. Per raggiungere questo obiettivo, lavoriamo a stretto contatto con i nostri venditori terzi, con le autorità di regolamentazione, con le associazioni dei consumatori e con gli altri stakeholder.
I nostri interessi nella protezione dei consumatori sono reciproci e allineati. Il nostro impegno per la conformità e la nostra volontà di coinvolgere le parti interessate a livello globale sono visibili nelle nostre azioni proattive. Temu ha sottoscritto una dichiarazione cease-and-desist con la tedesca VZBV, impegnandosi a rispondere alle preoccupazioni sollevate sulle nostre pratiche, molte delle quali sono oggetto della denuncia del BEUC. Inoltre, Temu ha firmato un impegno per la sicurezza dei prodotti con la Fair Trade Commission della Corea del Sud, impegnandosi ad adottare un sistema completo per individuare, prevenire e rimuovere dalla circolazione i prodotti non sicuri. Temu si impegna a fornire servizi innovativi e convenienti ai consumatori, dando priorità alla loro sicurezza. Operiamo con integrità e siamo guidati da un insieme di valori fondamentali che mettono sempre i consumatori al primo posto. Siamo pronti a collaborare rapidamente e diligentemente con le parti interessate per garantire la sicurezza dei consumatori e la crescita sostenibile della piattaforma. Per quanto riguarda il reclamo del BEUC, lo prendiamo molto sul serio e lo studieremo a fondo. Ci auguriamo di continuare il dialogo con le parti interessate per migliorare il servizio di Temu per i consumatori. Laddove individuiamo aree di miglioramento, siamo desiderosi di lavorare insieme per migliorare il nostro servizio e correggere eventuali carenze. Abbiamo a cuore gli interessi dei consumatori e ci sforziamo di fornire un servizio sicuro e affidabile che sia apprezzato dai consumatori e che aggiunga un valore significativo. Siamo impegnati nella trasparenza e nel pieno rispetto di tutte le leggi e le normative vigenti».

Per quanto concerne le politiche contro lo sfruttamento del lavoro, Temu «si impegna a promuovere pratiche lavorative etiche. Il Codice di Condotta di Temu per le Terze Parti vieta categoricamente qualsiasi forma di lavoro forzato, minorile o penale. Inoltre, richiede il rispetto totale di tutte le leggi locali sul lavoro, comprese quelle relative a salari, orari di lavoro, impiego volontario, libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva».

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